Svizzera

Cinque milioni raccolti per aiutare la popolazione della Bregaglia; danni non ancora calcolabili

12 settembre 2017
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Sono circa 5 i milioni di franchi raccolti da più parti per aiutare la popolazione della Bregaglia dopo la frana del 23 agosto che ha causato danni ad abitazioni, aziende, infrastrutture. Tuttavia, non è ancora possibile fare una stima definitiva dei danni totali. Una valutazione si potrà avere quando i periti delle assicurazioni potranno svolgere il loro lavoro nelle zone colpite senza rischi, ha dichiarato all’ats Markus Feltscher, direttore dell’Assicurazione Fabbricati dei Grigioni, il quale ha stimato un tempo da un minimo di un mese ad un massimo di un anno. Intanto, a sostegno della popolazione di Bondo stanno arrivando da più parti aiuti economici che ad oggi, in totale, ammontano a circa 5 milioni di franchi, raccolti da diversi soggetti. La Catena della Solidarietà ha aperto un conto di raccolta fondi che ad oggi ammonta a 2,7 milioni di franchi, oltre ad aver stanziato 260’000 franchi come contributi per necessità immediate di famiglie e piccole e medie imprese. Successivamente, quando sarà chiaro l’ammontare dei danni e la parte di costi che si accolleranno assicurazioni e terzi, la catena della Solidarietà si dice disposta a coprire una parte degli eventuali costi rimanenti per lavori di riordino e ricostruzione. Aiuti sussidiari questi, spiega Daniela Toupane, portavoce dell’associazione, che saranno disponibili, se necessario, entro 2-3 anni. Altri due milioni circa di contributi sono giunti da diversi enti. In particolare, un milione di franchi arriva dal Patronato svizzero per i comuni montagna ("Schweizer Patenschaft für Berggemeinden"), il quale ha inizialmente stanziato 500mila franchi per gli aiuti immediati ed ha poi istituito un fondo speciale per Bondo sul quale ad oggi sono confluiti ulteriori 530mila franchi.

Rappresentanti della Caritas, braccio operativo della Catena della Solidarietà in loco, saranno domani a Bondo per fornire informazioni alla popolazione sulle possibilità di richiesta e utilizzo dei fondi a disposizione come aiuti per le prime necessità. Intanto continuano i lavori di svuotamento del bacino di ritenzione nei pressi di Bondo, il quale ha una capacità di circa 100mila metri cubi ma al momento è completamente ricolmo di detriti per 400mila metri cubi. Lo svuotamento del bacino rappresenta la premessa affinché le aree di Bondo rimaste intatte possano essere nuovamente abitate.

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