Svizzera

'Una riforma giusta'

(Gabriele Putzu)
12 settembre 2017
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Un progetto giusto ‘sul piano sociale, finanziario e del rapporto fra generazioni’. E che consente tra l’altro di colmare le lacune assicurative di molte donne nel 2° pilastro. Ospite sabato a Lugano dell’Associazione ticinese per la terza età (Atte), Alain Berset vanta i meriti di una riforma che per una dozzina d’anni offre basi finanziarie solide al sistema e garantisce il livello attuale delle rendite.

Alain Berset, sente un attaccamento particolare a questo dossier?

Mi sono sempre impegnato a fondo, assieme ai miei colleghi in Consiglio federale, per i dossier di cui sono responsabile. Fa parte della mia natura. La previdenza vecchiaia ha molto occupato il Consiglio federale: ne abbiamo parlato a lungo e in modo approfondito tra il 2012 e il 2014. Questo è un progetto del Consiglio federale e del Parlamento: anche i miei colleghi lo difendono pubblicamente, in Ticino e altrove. È vero che, onestamente, questo progetto ha una portata particolare: è di una grande importanza per il paese, lo ha riconosciuto da subito lo stesso Consiglio federale.

Lo scorso marzo lei disse in un’intervista che ‘fino a settembre bisognerà spiegare, spiegare, spiegare...’. Come sta andando?

Sono felice, come membro del Consiglio federale, di constatare che questo progetto interessa le persone: la gente si informa, pone domande, molti me ne parlano, persino per strada. È importante che questo dibattito abbia luogo. La ‘Previdenza vecchiaia 2020’ è il risultato di un lungo lavoro, abbiamo tratto i dovuti insegnamenti dai fallimenti del 2004 [quando il 67,9% dei votanti respinse l’11esima revisione dell’Avs con un aumento a 65 anni dell’età di pensionamento delle donne, ndr] e del 2010 [72,2% di ‘no’ a un abbassamento del tasso di conversione nel 2° pilastro senza misure di compensazione, ndr]. Per cui abbiamo voluto una riforma che abbracciasse allo stesso tempo il 1° e il 2° pilastro: è così che possiamo mostrare come garantire il livello delle rendite. Perché in fin dei conti è questo che conta per le persone: il livello delle rendite in franchi e centesimi. Con questo progetto dimostriamo precisamente che è possibile stabilizzare e ben finanziare la previdenza vecchiaia, ovvero l’Avs e la previdenza professionale, garantendo il livello delle rendite e adeguando il sistema ai bisogni delle persone, cosa che non è stata fatta da 20 anni a questa parte: tutto ciò a un prezzo relativamente modesto.

Lei sta battendo la Svizzera per difendere la riforma. È stato accusato di fare propaganda, di derogare alla prassi che vorrebbe i consiglieri federali piuttosto discreti durante le campagne in vista delle votazioni federali.

Non credo di andare oltre quanto si fa di solito. È importante essere aperti, rispondere agli inviti di chi ci chiede di spiegare la posta in gioco. In altre occasioni si è rimproverato al Consiglio federale di non essere stato presente sul terreno. Non dimentichiamo che, nel nostro sistema di democrazia diretta, il legame tra Consiglio federale e popolazione è estremamente importante: io e i miei colleghi ci teniamo molto.

(Leggi l'intervista completa sul giornale)

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