Svizzera

Zurigo, in taxi da Milano senza pagare: rilasciato

(Petar Milošević)
8 settembre 2017
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L’elenco dei problemi del nuovo amministratore delegato di Uber si allunga. Oltre a un consiglio di amministrazione spaccato e una reputazione da recuperare, una nuova grana arriva sul tavolo di Dara Khosrowshahi: l’Fbi, insieme alle autorità di New York, sta indagando per accertare se Uber ha usato un software per interferire illegalmente nell’attività di società rivali, soprattutto Lyft.

Secondo le indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, nel mirino degli investigatori c’è il defunto software ’Hell’, con il quale Uber creava finti account Lyft, ingannando gli autisti dell’app concorrente sulla presenza di potenziali clienti in varie aree delle città.

In questo modo Uber era in grado di identificare gli autisti Lyft nelle vicinanze e venire a conoscenza anche dei prezzi chiesti per le varie destinazioni. Il programma serviva anche per ottenere informazioni sugli autisti che lavoravano per tutte e due le società: una volta in possesso di questi dati Uber poteva infatti corteggiare con incentivi gli autisti con il doppio lavoro e strapparli alla concorrente. La battaglia per gli autisti è centrale nella crescita di Uber e Lyft, che si sfidano ora nelle maggiori città americane.

’’Stiamo collaborando con le indagini’’ afferma un portavoce di Uber. Una delle domande alle quali le indagini puntano a dare una risposta è se il software ’Hell’ sia entrato senza autorizzazione in una rete di computer. L’indagine su Hell è una delle almeno tre indagini federali in corso sulle pratiche di Uber. Ed è una nuova grana per Khosrowshahi, che ha ereditato un consiglio di amministrazione spaccato, investitori divisi sul futuro della societa’ e una reputazione di Uber sotto attacco dopo mesi di scandali. (Ats)

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