Svizzera

Zurigo, uccise la moglie a coltellate ma non è imputabile. Rimarrà in una clinica psichiatrica

21 agosto 2017
|

Un uomo di 39 anni che nell’agosto 2015 uccise a coltellate la moglie 31enne ad Hedingen (ZH) rimarrà fino a nuovo avviso in una clinica psichiatrica. Il tribunale distrettuale di Affoltern (ZH) lo ha giudicato oggi non imputabile. Senza tener conto dei suoi gravi disturbi psichiatrici, l’uomo avrebbe potuto essere giudicato colpevole di omicidio intenzionale, ha affermato oggi il presidente della corte presentando la sentenza. Il Tribunale ha ordinato nei confronti del 39enne cittadino americano una misura stazionaria, proprio come chiedeva, in considerazione dell’alto rischio di recidiva, l’autore della perizia psichiatrica.

Il grave fatto di sangue risale alle prime ore del 26 agosto di due anni fa. L’uomo colpì a più riprese con un coltello da cucina la moglie 31enne, una cittadina svizzera che morì a distanza di alcuni giorni in ospedale. Dall’inchiesta è emerso che l’uomo agì in uno stato di psicosi: inferse le coltellate alla moglie, perché credeva che rappresentasse una minaccia per lui. La perizia psichiatrica ha diagnosticato un grave disturbo paranoico-schizofrenico che l’imputato è riuscito per anni a nascondere. Al processo si è appreso che due giorni prima di venire accoltellata, la moglie chiamò i servizi di soccorso perché il marito le appariva completamente confuso. L’uomo fu allora portato in clinica, da dove fu rilasciato il giorno successivo. Non sono tuttavia emersi elementi di rilevanza penale nei confronti del personale della clinica, ha detto all’ats la procuratrice che si è occupata dell’inchiesta. La coppia si era conosciuta negli USA, dove la donna si era recata per un soggiorno linguistico. L’imputato viveva in Svizzera dall’agosto 2013 e aveva trovato un impiego come portinaio. A quanto si è appreso, aveva spesso manie di persecuzione. Si era ad esempio messo in testa che i numeri civici, dei parcheggi o delle targhe delle automobili avessero dei significati segreti e credeva che la CIA lo inseguisse per ucciderlo.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔