Svizzera

Successione Burkhalter, stamane i nomi dei candidati Plrt

11 luglio 2017
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Saranno resi noti alle 11 in una conferenza stampa nella sede della segreteria cantonale del partito, a Camorino, i nomi dei candidati alla successione di Didier Burkhalter in Consiglio federale.

In quest'occasione i mass media verranno informati “circa le decisioni prese e i prossimi passi che verranno intrapresi”. Fino ad allora non saranno rilasciate ulteriori dichiarazioni, si legge in una nota giunta ieri in redazione.

Quasi certa la candidatura del consigliere nazionale e capogruppo liberale-radicale alle Camere federali Ignazio Cassis. Ritenuto il 'Kronfavorit' (grande favorito), il 56enne di Montagnola finora ha mantenuto un profilo basso, evitando di dire se sarà o no della partita. Gli altri due 'papabili' ticinesi – l'ex consigliera di Stato Laura Sadis e il consigliere di Stato in carica Christian Vitta – hanno dal canto loro manifestato interesse alla carica di consigliere federale, subordinando però le loro ambizioni agli interessi strategici del partito.

Già, la strategia. Ufficialmente, la linea dettata dai vertici partito è sempre la stessa: candidato unico. Negli scorsi giorni però la scelta è stata criticata da più parti, sotto la cupola di Palazzo federale come in Ticino.

Dalle colonne della 'Nzz am Sonntag', il presidente del Ps Christian Levrat ha affermato di non capirla: se vogliono un ticinese nel governo federale – sostiene il friburghese – i liberali-radicali devono proporre una doppia candidatura italofona, con almeno una donna. Sabato anche l'ex consigliera di Stato Laura Sadis ha suggerito, in dichiarazioni alla 'Schweiz am Wochenende', di presentare una doppia candidatura ticinese con una donna per la successione di Didier Burkhalter in Consiglio federale.

Nel Consiglio federale è meglio avere una donna in più che un ticinese: è l’opinione di Jürg Grossen, unico candidato alla presidenza dei Verdi liberali svizzeri, riguardo alla successione di Didier Burkhalter in governo. "Il Ticino rappresenta un’importante minoranza, che sicuramente ogni tanto può vantare una rivendicazione. Ma altre regioni della Svizzera non hanno più un consigliere federale da molto tempo e alcuni cantoni non l’hanno mai avuto", afferma il consigliere nazionale bernese in un’intervista pubblicata oggi al Blick. "Per me sarebbe più importante avere di nuovo tre donne in governo. Quindi meglio una donna che un ticinese", sottolinea Grossen. A suo avviso le donne portano infatti avanti una politica "molto sostenibile".

Dalla Svizzera romanda, finora, non è giunto alcun segnale che indichi la volontà di tirare i remi in barca e di lasciar passare la nave ticinese. La consigliera nazionale Isabelle Moret (Vd) si è data fino a metà mese per prendere una decisione. Se rinuncerà, è pronta la consigliera di Stato vodese Jacqueline De Quattro. A Ginevra tace il principale papabile, il consigliere di Stato Pierre Maudet. Ha manifestato interesse anche il consigliere nazionale nonché vicepresidente del Plr svizzero Christian Lüscher.

Negli scorsi giorni, il segretario cantonale Andrea Nava aveva indicato all'Ats che il nodo candidatura unica/più candidature sarà sciolto soltanto il primo agosto, in occasione di una riunione straordinaria del Comitato cantonale del Plrt alla quale dovrebbe partecipare anche il consigliere federale Johann Schneider-Ammann. 

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