Svizzera

Etichette energetiche basate su test troppo vecchi

Metodi di misura da aggiornare
21 giugno 2017
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Consumano più di quanto viene dichiarato sull’etichetta-energia: è il caso di numerosi apparecchi elettrici. Secondo uno studio svolto a livello europeo l’inganno è dovuto ai test, desueti e non più adattati agli utilizzi odierni. A subirne le conseguenze sono alla fine i consumatori, la cui bolletta dell’elettricità può essere più cara del previsto. Televisore, frigo o ancora lavastoviglie: praticamente tutti gli elettrodomestici consumano quotidianamente più di quanto lo facciano durante i test in laboratorio. È la conclusione di uno studio svolto dalle organizzazioni europee di protezione dell’ambiente Clasp, Ecos, EEb e Topten pubblicato oggi. Secondo lo studio, la colpa è riconducibile a un errore nel sistema. Particolarmente problematico è il fatto che gli apparecchi elettrici vengano testati nell’ambiente non realistico di un laboratorio. Così, i lavapiatti sono sottoposti a un programma di lavaggio con consumo ridotto, programma che viene poi raramente utilizzato. Per quanto riguarda frigoriferi e congelatori, questi sono invece testati quando sono vuoti e senza mai aprire le porte. Test vecchi di 10 anni Per di più, i metodi di test sono spesso superati – vecchi addirittura di 10 anni nel caso dei televisori. Allo stesso tempo, gli elettrodomestici dotati di una maggiore risoluzione o con un accesso a internet sono sempre più numerosi: il consumo energetico può di conseguenza aumentare di un terzo dopo l’aggiornamento del software. Infine, l’informazione data ai clienti può essere incompleta. Lo studio mostra che la funzione ’consumo energetico ridotto’ è disattivata di default per quanto riguarda certi modelli di televisore. Un "inganno" Cécile Thomi, della Fondazione per la protezione dei consumatori (Sks) della Svizzera tedesca, parla di "inganno ai clienti", inganno che le ricorda lo scandalo delle emissioni di CO2 truccate di Volkswagen. "È indispensabile ottenere dati realisti", ha detto all’ats, poiché la decisione di acquistare un determinato prodotto viene presa anche alla luce di queste informazioni. Gli autori dello studio esigono un adattamento dei test alla realtà quotidiana, un aggiornamento più frequente e una migliore informazione agli acquirenti. Quest’ultima rappresenta una soluzione transitoria, fa notare Thomi, in attesa di disporre di dati corretti. Secondo l’Ufficio federale dell’energia (Ufe), l’Unione Europea sta rielaborando queste etichette energetiche. Siccome quelle in vigore nell’UE valgono anche per la Svizzera, Berna sta tenendo d’occhio l’evolversi delle pratiche europee in questo campo, con lo scopo d’armonizzare i metodi di misura.

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