Svizzera

90 milioni in meno per i politecnici

18 maggio 2017
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I Politecnici federali dovranno un po’ stringere la cinghia nei prossimi anni. Le misure di risparmio fissate dalla Confederazione ammontano a 90 milioni di franchi per il periodo 2018-2020, su un budget annuo di circa 2,5 miliardi. Un’evoluzione accolta negativamente dai responsabili.

"Avremo meno soldi a disposizione nel 2018 rispetto al 2017, e questo significa che non potremo procedere agli investimenti previsti. A più lungo termine, questo avrà conseguenze nefaste sulla capacità di innovazione dell’economia svizzera", secondo il presidente del Consiglio dei politecnici Fritz Schiesser, citato in un comunicato.

I politecnici di Zurigo e Losanna, l’Istituto Paul Scherrer, l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL), quello dell’acqua (Eawag) e quello sui materiali (Empa) dovranno fare i conti con una riduzione del 3% (70 milioni) dei fondi federali.

A questi si aggiungono 20 milioni l’anno di risparmi che riguardano progetti a cui si dovrà rinunciare, indicano i politecnici. Per il periodo 2017-2020, il Parlamento ha votato un credito per 10,4 miliardi di franchi.

Il Consiglio dei politecnici ha deciso di destinare lo 0,4% delle risorse finanziarie per promuovere l’uguaglianza fra donna e uomo, ad esempio tramite il finanziamento per la cura dei figli in modo da permettere alle ricercatrici di partecipare a conferenze nel mondo intero e l’aumento dei posti disponibili negli asili nido. Le alte scuole inoltre organizzano atelier per interessare le donne alla ricerca e programmi per giovani ricercatrici.

Il Consiglio ha anche nominato 18 nuovi professori: otto uomini e sette donne a Zurigo e tre uomini a Losanna.

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