Svizzera

Grigioni, la Pro continuerà ad impegnarsi per le minoranze linguistiche

3 maggio 2017
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"Oggi il Tribunale federale non ha sconfessato, come si sperava, il pernicioso verdetto emesso a Coira. Per le minoranze linguistiche grigioni si è combattuta la «buona battaglia», ma la corsa non è terminata". Si conclude così il commento odierno della Pro Grigioni italiano che "continuerà ad impegnarsi con tutte le armi a disposizione in difesa delle minoranze linguistiche e di tutti coloro che in Svizzera e nei Grigioni amano il romancio e l’italiano. L'associazione si batterà "con tutte le sue forze presso le istanze politiche federali perché, abbandonando gli indugi, esse si mettano attivamente in moto per risolvere il problema dell’insegnamento delle lingue nazionali in tutta la Svizzera: a fianco dell’odierna sentenza del Tribunale federale riguardante il Cantone dei Grigioni, non bisogna infatti dimenticare che la questione tocca oggi diverse parti della Svizzera, come possono dimostrare la decisione odierna del Gran Consiglio del Canton Turgovia di eliminare l’insegnamento del francese nelle scuole primarie oppure la prossima votazione sullo stessa tema prevista nel Canton Zurigo".

Oggi, dopo un lungo dibattimento e con una netta spaccatura del collegio giudicante, la prima Corte di diritto pubblico del Tribunale federale ha rigettato il ricorso presentato da alcuni cittadini sotto l’egida della Pro Grigioni Italiano (Pgi) contro l’iniziativa popolare «Per una sola lingua straniera nella scuola elementare». I giudici federali, scrive la Pgi, "hanno così confermato il verdetto del Tribunale amministrativo cantonale dei Grigioni e dunque parallelamente sconfessato il precedente voto del Gran Consiglio retico, che con un’ampia maggioranza, nell’aprile 2015, aveva dichiarato l’iniziativa nulla perché in più punti contraria al diritto superiore federale e cantonale". La Pgi ne ha preso atto "con sconcerto e delusione la Pgi – attiva fin dall’inizio contro questa pericolosa iniziativa il principio della parità di trattamento e il divieto di discriminazione sulla base della lingua ancorati all’articolo 8 della Costituzione federale, nonché il principio dell’equivalenza delle lingue grigioni definito dall’articolo 3 della Costituzione cantonale – restano validi al di là del verdetto odierno". 

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