Svizzera

Cresce la presenza della Ruag nel Medio Oriente in guerra

4 dicembre 2016
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La Ruag si espande in Medio Oriente: l’impresa di armamento controllata dalla Confederazione ha aperto circa due anni fa una filiale "di sviluppo di simulatori di combattimento" ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti (Eau). La notizia, pubblicata oggi dalla "SonntagsZeitung", è stata confermata all’ats da Jiri Paukert, portavoce della Ruag.

La filiale, "Ruag Simulation Company Llc" è registrata nella capitale degli Emirati e servirebbe – stando a quanto inizialmente indicato dall’ufficio stampa elvetico della Ruag al domenicale svizzerotedesco – "all’evasione di operazioni offset contrattuali esistenti risalenti a impegni firmati in precedenza". In soldoni ogni qualvolta la Ruag vende armamenti negli Eau è tenuta – in base alle operazioni offset, o affari di compensazione – a compensare una parte del valore della transazione in loco (tramite acquisti o investimenti, spesso nel settore civile).

In realtà le attività dell’impresa di armamento mirerebbero a un’espansione su un mercato considerato assai lucrativo. A testimoniare l’interesse dell’azienda ad acquisire nuova clientela negli Emirati – paese in prima linea nella guerra yemenita – vi è ad esempio un annuncio pubblicitario a caratteri cubitali pubblicato nella rivista ufficiale della fiera internazionale di armi, tecnologie e sistemi di difesa, "Idex-2015" tenutasi nella capitale degli Eau, del quale l’ats ha ottenuto una copia.

Anche diversi annunci di offerta di posti di lavoro, apparsi in internet, lasciano intendere che il sito di Abu Dhabi sia qualcosa di più di quanto inizialmente detto dalla ditta. Secondo il domenicale svizzerotedesco, "evidentemente nella sede vengono sviluppate anche merci di tipo militare".

"Attualmente il mercato per le attrezzature militari è bloccato. Le soluzioni di cyber-sicurezza o i veicoli a terra senza equipaggio non appartengono però alla categoria delle attrezzature militari. Opportunità di commercio in questo settore sono quindi molto interessanti per la Ruag", ha detto il portavoce all’ats.

Paukert precisa che "questa piattaforma verrà usata anche per altri affari negli Emirati Arabi": attualmente vi lavorano quattro persone ma nel corso del prossimo anno gli effettivi saliranno fino a 10-15 dipendenti. Nel sito verranno sviluppati simulatori militari.

Il presidente della direzione di Ruag Urs Breitmeier, citato dal settimanale, ha dal canto suo affermato che "ad Abu Dhabi esportiamo solo quello che è consentito dalla legge svizzera. La Ruag Simulation Company non verrà in nessun caso usata per eludere le severe norme che regolano le esportazioni".

Le attività della Ruag negli Eau risultano problematiche soprattutto a causa di episodi del passato. Nel 2012 il Consiglio federale aveva sospeso le domande di esportazione di armi svizzere verso il Paese arabo dopo che era venuto alla luce l’uso in Siria di granate a mano elvetiche. Il materiale faceva parte di una fornitura di 225’162 granate a mano effettuata nel 2003 dalla Ruag agli Emirati Arabi Uniti, i cui alti rappresentanti avevano firmato una dichiarazione di non riesportazione.

Immediata la reazione del Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE), che definisce "scandaloso" il fatto che un’azienda di proprietà dello stato possa aprire una filiale in un paese belligerante ed antidemocratico come gli Emirati Arabi Uniti.

"Da anni la Ruag passa da uno scandalo all’altro", sottolinea il segretario del Gssee Sebastian Büchler, citato nella nota: "che una società statale si immischi ora direttamente nella guerra in Medio Oriente è un fatto incompatibile con la neutralità della Svizzera e con il buon senso".

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