Svizzera

Immigrazione, i contingenti extra Ue saranno aumentati

12 ottobre 2016
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I contingenti dei permessi di soggiorno per i lavoratori di Paesi terzi saranno aumentati nel 2017. Il Consiglio federale ha fissato il limite a 3mila permessi B e 4500 permessi L. Il ministro dell’economia Johann Schneider-Ammann e i Cantoni chiedevano un aumento.

La scelta è stata fatta in modo che anche l’anno prossimo l’economia svizzera possa disporre di sufficienti lavoratori qualificati e specializzati provenienti da Paesi al di fuori dell’Unione europea (Ue) e dell’Associazione europea di libero scambio (Aels), si legge in un comunicato governativo odierno.

Il Consiglio federale si è espresso a favore di un "aumento moderato dei tetti massimi", tenendo conto in tal modo sia del costante bisogno dell’economia di specialisti provenienti da Paesi terzi sia dei risultati della procedura di consultazione dei Cantoni e delle parti sociali, continua la nota.

L’esecutivo ha preso questa decisione alla luce delle disposizioni dell’articolo sull’immigrazione inserite nella Costituzione dal 9 febbraio 2014 e dei dibattiti in corso in Parlamento. "Ammettere cittadini di Stati terzi non solo è nell’interesse dell’intera economia svizzera, ma contribuisce anche a tutelare i posti di lavoro nel nostro Paese", stima il governo.

L’anno prossimo sarà quindi possibile assumere in totale 7500 (+1000) specialisti provenienti da Paesi terzi, di cui 3mila con permesso di dimora (B) e 4500 con permesso di breve durata (L). Nel 2015 e nel 2016 sono stati rilasciati 2500 permessi B e 4mila permessi L.

I 1000 permessi aggiuntivi (500 B, 500 L) confluiranno nella riserva federale, che coprirà, su richiesta, le esigenze supplementari dei Cantoni consentendo loro di reagire in modo flessibile all’evoluzione dell’economia. I Cantoni hanno infatti ancora diritto a circa mille permessi per l’anno in corso.

Entro fine novembre il Dipartimento federale di giustizia e polizia (Dfgp) elaborerà la revisione dell’ordinanza sull’ammissione, il soggiorno e l’attività lucrativa (Oasa) e la sottoporrà al governo per la decisione finale.

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