Svizzera

Attacchi cibernetici e terrorismo tra le principali minacce per la Svizzera. Ma c'è anche la Russia  

24 agosto 2016
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Il deterioramento dei rapporti tra l’Occidente e la Russia, la minaccia jihadista e gli abusi del cyberspazio rappresentano le minacce maggiori per la Svizzera. È quanto indica il nuovo Rapporto sulla politica di sicurezza approvato oggi dal Consiglio federale che sostituisce il documento del 2010. Benché il rapporto non presenti nulla di rivoluzionario, ha dichiarato in conferenza stampa Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (Ddps), "negli ultimi 6 anni la situazione internazionale si è deteriorata, come dimostrano non solo la fondazione del sedicente Stato islamico, ma anche la situazione in Ucraina e in Crimea".Anche i pericoli che corrono sulla rete sono cresciuti, ha aggiunto il ministro democentrista, "ben oltre quanto fosse prevedibile". Sabotaggi e spionaggio sono minacce latenti con conseguenze potenzialmente gravi per il nostro Paese. Ma a preoccupare il ministro è soprattutto la combinazione o la concatenazione delle varie minacce che incombono sul Paese. Per far fronte ai pericoli la strategia della Confederazione si basa su tre pilastri: la cooperazione tanto interna che a livello internazionale, l’indipendenza – ossia la capacità di saper valutare in maniera autonoma le minacce e preparare le risposte -, e infine l’impegno sia a livello interno che esterno. Con quest’ultimo pilastro, il rapporto evoca vari strumenti che vanno dall’aiuto allo sviluppo alle missioni di mantenimento della pace. Circa il campo d’azione del Ddps, Parmelin ha sottolineato quanto sia importante fare in modo che l’esercito rimanga uno strumento polivalente capace di rispondere ad un attacco armato classico dall’esterno, come anche ad altri avvenimenti gravi che potrebbero scuotere il Paese. L’armata del futuro, più piccola, dovrà quindi essere ammodernata. Parmelin ha anche sottolineato l’importanza crescente del Servizio informazioni per la sicurezza. La recente legge, sulla quale si voterà il prossimo 25 di settembre, risponde in particolare alle nuove minacce cui è sottoposta la Svizzera, specie in materia di terrorismo, ma non solo. Per quanto riguarda la protezione della popolazione, si tratta secondo Parmelin dello strumento principale per rispondere alle catastrofi naturali, problema che rischia di accentuarsi. Per questo anche in futuro tale strumento andrà rafforzato.

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