Svizzera

Donne in Parlamento, la Svizzera arranca

(Gabriele Putzu)
3 marzo 2016
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Alle ultime elezioni federali sono state elette 64 donne (32%) nel Consiglio nazionale, un numero record, tuttavia sul piano internazionale la Svizzera in questo campo perde colpi. Lo rivela una classifica dell’Unione interparlamentare (IPU).

Attualmente, secondo l’IPU, nel mondo il 22,6% dei seggi nei parlamenti è occupato da donne (situazione al primo febbraio). Un anno fa la percentuale era del 22,1% e in un ventennio si è quasi raddoppiata. E’ un "trend" che concerne anche la Svizzera, ma nella classifica mondiale il nostro Paese in un anno ha perso terreno: occupa il 36mo rango su 191 Stati, in calo di due posizioni.

Nel 2004 la Svizzera occupava il 22mo posto, ma da allora è stata superata soprattutto da Paesi africani e sudamericani. Nel parlamento del Ruanda, ad esempio, quasi i due terzi dei seggi parlamentari sono occupati da donne.

Al secondo e terzo posto si piazzano Bolivia e Cuba. Per quanto concerne i Paesi vicini, meglio della Svizzera fa solo la Germania (26mo rango), mentre l’Italia viene alle spalle (42ma), così come Austria (44ma), Francia (58ma) e Liechtenstein (88mo). Negli Stati Uniti le donne parlamentari sono il 18,3%, in Israele il 22,5% e in Giappone l’8,1%.

Sul piano cantonale, in media il 25,8% dei seggi nei Gran consigli è occupato da donne, secondo gli ultimi dati dell’Ufficio federale di statistica, pubblicati in occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna. Le cosiddette "quote rosa" si sono leggermente riprese dopo il calo nella legislatura 2008-2011. In otto Cantoni (VD, BL, ZH, AG, BE, BS, SO, AR), la percentuale si fissa al 30% e più: Basilea Campagna fa corsa in testa (37,8%) mentre la lanterna rossa spetta al Vallese (15,4%). In Ticino la quota è del 24,4%, sestultimo posto. (ats)

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