Svizzera

Meno esportazioni di armi ma crescono le richieste di autorizzazioni 

23 febbraio 2016
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Vendite di armi in calo per la Svizzera nel 2015. Lo indicano i dati resi noti dalla Segreteria di Stato dell’economia (Seco), secondo cui il valore del materiale bellico prodotto da aziende site nella Confederazione esportato in 71 Paesi è stato di 446,6 milioni di franchi a fronte dei 563,5 milioni dell’anno precedente (-21%). Le nuove autorizzazioni sono invece in crescita su un anno: da 201 milioni a 769 milioni 8+35%). I principali Paesi beneficiari sono stati nel 2015 la Germania (130,3 milioni), l’India (45,5), l’Indonesia (44,2), gli Stati Uniti (26,3) e l’Italia (24,4). Invii di materiale bellico anche in Pakistan (20,8 milioni), Oman (11), Emirati Arabi Uniti (8,1), Arabia Saudita (5,8), Corea del Sud (2,4), Bahrein (2,3), Libano (681 mila franchi), Qatar (311 mila) e Israele (108 mila). Le principali forniture riguardano veicoli blindati con ruote (Germania, 47,3 milioni), apparecchiature per la difesa antiaerea (India, 45,5 milioni e Indonesia, 43,3 milioni). Nel 2015, la SECO ha esaminato 2'238 richieste d’esportazione, a fronte delle 2'477 del 2014, accogliendone 2'191. Nessuna domanda è stata respinta rispetto al 2014. Sul miliardo di franchi rappresentato dall’export autorizzato nel 2015, 249 milioni sono riconducibili ad operazioni autorizzate in precedenza. La Seco ha ricevuto anche 49 domande di preavviso. In 15 casi riguardanti Paesi asiatici, africani, dell’Europa dell’Est, del  Medio Oriente e dei Caraibi e ne ha respinta una. I motivi addotti riguardano il mantenimento della pace e della stabilità regionale, nonché la situazione nel Paese d’esportazione. Stando a un rapporto dell’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (Sipri), la Svizzera figura al quattordicesimo posto della classifica mondiale per le esportazioni di materiale militare nel periodo 2011-15. A livello europeo, Berna si trova invece all’ottavo rango. Il volume delle esportazioni è diminuito del 5% negli ultimi quattro anni, ma le forniture sono nettamente tornate a salire nel 2014 e nel 2015. Secondo il Sipri, la politica di neutralità non ha influenzato le esportazioni della Confederazione, particolarmente cresciute verso Paesi quali l’Arabia Saudita, il Qatar, la Germania e l’India. Il principale beneficiario in materia di sfruttamento della tecnologia svizzera è la Cina, con il 20% del volume totale, davanti agli Stati Uniti (19%, in leggero calo) e all’Arabia Saudita (14%). Il 55% delle esportazioni negli scorsi cinque anni ha riguardato sistemi di simulazione aerea e apparecchiature di esercitazione della ditta Pilatus. Al secondo posto, col 13%, figurano prodotti legati alla difesa contraerea quali Skyshield e Skyguard, mentre al terzo vi è la vendita di veicoli militari (10%).

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