Svizzera

Caritas: la Confederazione investa contro la povertà

20 ottobre 2015
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Solo una minoranza di cantoni pratica una politica famigliare sistematica per prevenire e combattere la povertà, secondo Caritas. Spetta quindi la Parlamento federale occuparsi del problema e adottare una politica di prevenzione della povertà, invece di accontentarsi di contenerla attraverso l’assistenza sociale.

Caritas pubblica ogni anno le sue osservazioni sulla politica di lotta alla povertà. Quest’anno sono dedicate alla povertà delle famiglie e si basano su un monitoraggio effettuato in tutti i cantoni. Secondo l’organizzazione umanitaria, circa 250’000 persone sono toccate dalla povertà in Svizzera. E la situazione potrebbe peggiorare visto che molte famiglie dispongono di un reddito che supera di poco la soglia di povertà. Berna è l’unico cantone che dispone di un documento strategico che tratta della politica famigliare in una prospettiva di lotta alla povertà. Giura e Friburgo stanno elaborando una strategia in questo senso, ma la maggior parte dei cantoni ha adottato misure contro la povertà della famiglie senza avere una visione globale. Le Camere federali si rifiutano di affrontare questo problema, afferma Caritas: «Gli eletti minimizzano la realtà oppure scaricano il tema ai cantoni, responsabili dell’assistenza sociale e della lotta contro la povertà. Così facendo la problematica viene notevolmente ristretta: si parte dal principio che la povertà deve essere combattuta ed eliminata attraverso l’assistenza sociale». Per Caritas invece la lotta alla povertà esige investimenti e deve prevenire il fenomeno, non solo contenerlo attraverso l’assistenza sociale. L’organizzazione chiede alla Confederazione di introdurre prestazioni complementari per le famiglie a livello svizzero e partecipare al loro finanziamento.

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