Svizzera

Aumentano gli occupati in Svizzera 

(©Ti-Press/Carlo Reguzzi)
13 agosto 2015
|

Continua ad aumentare il numero dei lavoratori in Svizzera, mentre scende il tasso di disoccupazione Ilo: stando ai dati pubblicati dall’Ufficio federale di statistica (Ust), nel secondo trimestre sul territorio nazionale erano occupati 4,98 milioni di persone, l’1,5% in più dello stesso periodo dell’anno precedente. La manodopera svizzera è salita dell’1,4% a 3,48 milioni, mentre più marcata risulta la progressione degli stranieri, che hanno visto un incremento dell’1,9% a 1,49 milioni. Fra questi ultimi aumentano i frontalieri (+2,4% a 292mila), i titolari di permessi di dimora B (+5,4% a 410mila) e i possessori di un permesso di domicilio C (+0,8% a 721mila), mentre diminuiscono i titolari di un’autorizzazione di breve durata (-9,3% a 46mila). Concentrando l’attenzione sui frontalieri, si nota che la crescita è leggermente inferiore a quella rilevata nel primo trimestre (+2,6%) e molto meno marcata di quella del 2014 (dati dei quattro trimestri: +4,1%, +4,3%, +4,0% e +4,4%). L’Ust non ha ancora messo a disposizione dati disaggregati cantonali: saranno pubblicati in un secondo tempo. Nel confronto fra sessi e tornando al dato generale si nota un incremento maggiore delle donne occupate (+1,9%) rispetto agli uomini (+1,2%), con dati assoluti di rispettivamente 2,27 milioni e 2,70 milioni. Mentre aumenta l’occupazione generale molti non hanno però un impiego, anche se il loro numero è in calo. Nello spazio di un anno i disoccupati ai sensi dell’Ufficio internazionale del lavoro (Ilo) sono diminuiti di 8'000 unità, scendendo a quota 200mila: il tasso si è portato al 4,2% (4,4% nel secondo trimestre 2014), con una punta del 6,4% fra i giovani (7,7%). A titolo di confronto la disoccupazione 'ufficiale' elvetica – quella calcolata dalla Segreteria di Stato dell’economia (Seco) e resa nota a scadenza mensile – ammontava in aprile al 3,3%, in maggio al 3,2% e in giugno al 3,1%. La disoccupazione è scesa anche nel resto d’Europa. Sull’arco di un anno il tasso Ilo si è contratto dal 10,1% al 9,5% nell’Ue, mentre nell’Eurozona la flessione è stata dall’11,5% al 10,9%. Anche la quota di disoccupazione giovanile risulta in diminuzione, sebbene continui a essere molto alta: 20,3% nell’Ue e 22,2% nella zona euro, con una punta del 41,3% per l’Italia. Solo in Grecia (55,4%) e Spagna (49,2%) vi sono più giovani senza lavoro che nella Penisola. La disoccupazione totale italiana è al 12,2%, uguale a quella di un anno prima. Gli altri Paesi prossimi alla Svizzera presentano tassi che variano dal 4,7% della Germania al 9,8% della Francia, passando dal 5,9% dell’Austria. Tornando alla statistica elvetica, si nota che la disoccupazione tocca assai più gli stranieri (tasso dell’8%) che gli svizzeri (2,8%). E se si prendono in considerazione solo i lavoratori non Ue o Aels il dato schizza al 12,5%. I senza lavoro di lunga durata ai sensi dell’Ilo (un anno o più) sono sono diminuiti da 78 a 75mila, con una quota che è però leggermente aumentata, passando dal 37,2% al 37,4%. La durata mediana di disoccupazione è scesa da 239 a 221 giorni.

Sempre nel secondo trimestre i lavoratori a tempo parziale erano 1,68 milioni (+21’000 rispetto a un anno prima): di questi 343’000 erano sottoccupati, ovvero avrebbero voluto lavorare di più ed erano disponibili a farlo nel breve termine.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔