Svizzera

Anche un privato denuncia il vescovo di Coira 

10 agosto 2015
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Il Ministero pubblico grigionese ha ricevuto una denuncia penale di un privato cittadino rivolta contro il vescovo di Coira Vitus Huonder in merito ai suoi recenti propositi contro gli omosessuali. Il privato rimprovera all’alto prelato il reato di pubblica istigazione a un crimine o alla violenza (articolo 259 del Codice penale). Una denuncia dai contenuti identici è stata inoltrata, sempre alla procura retica, dalla Federazione svizzera dei gay (Pink Cross). Il portavoce del Ministero pubblico Claudio Riedi ha precisato che la denuncia è stata redatta da una persona domiciliata nel canton San Gallo. Il privato fa riferimento al discorso pronunciato dal vescovo lo scorso 2 agosto a Fulda in Germania  durante un convegno di cattolici tedeschi. Huonder, durante il suo intervento dedicato a matrimonio e famiglia, ha citato versetti del Vecchio Testamento che condannano a morte gli omosessuali e che, secondo l’autore della denuncia, istigano i cristiani a procedere alla loro esecuzione. Pink Cross ha annunciato domenica, indipendentemente dall’azione del cittadino sangallese, l’inoltro di una denuncia dello stesso tenore. L’articolo 259 del Codice penale prevede una pena massima di tre anni di carcere. Contrariamente a politici e giudici, in Svizzera i vescovi non beneficiano dell’immunità. Domenica, in un brevissimo comunicato, la diocesi di Coira, prendendo atto della denuncia di Pink Cross, ha annunciato che nel corso della settimana Huonder tornerà a prendere posizione sulle sue affermazioni. Quest’iniziativa, sottolinea la nota, è indipendente dall’azione della federazione dei gay. All’indomani del discorso a Fulda, il vescovo si era detto pubblicamente dispiaciuto per essere stato capito e interpretato male, e per essere stato accusato di disprezzare gli omosessuali. 

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