Tennis

Jardini: ‘Il torneo Itf lancia un segnale di positività’

Al via domani sui campi del Tennis Club Caslano un appuntamento che può contare su una ‘partecipazione di alto livello. Il numero uno è Thomaz Bellucci’

31 agosto 2020
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È l’unico torneo per professionisti della racchetta attualmente organizzato in Svizzera, e va in scena da domani (con l’inizio del tabellone principale) fino a domenica 6 settembre sui campi del Tc Caslano, da anni impegnato nella promozione e nell’offerta di appuntamenti tennistici di respiro internazionale. Per sette edizioni il piccolo ma attivissimo club ha ospitato un torneo Itf femminile, ponendosi come punto di riferimento nel calendario delle manifestazioni sportive cantonali più rilevanti. Dopo un anno di pausa, ecco la prima edizione del torneo al maschile (Speciale Torneo Itf), appuntamento con montepremi da 15’000 dollari inserito nel circuito Itf Men’s World Tennis Tour, organizzato con l’accordo di Swiss Tennis. «Una nuova versione del nostro ormai tradizionale torneo», come lo ha definito Marco Jardini, presidente del Tc Caslano e al centro, da sempre, dell’apparato organizzativo del’Itf malcantonese che impegna per una settimana una trentina di persone. «Siamo sempre rimasti in ballo - ricorda Jardini ripercorrendo l’iter procedurale che ha portato al torneo -. La nostra candidatura per l’organizzazione di un appuntamento internazionale è sempre rimasta depositato presso Swiss Tennis. Come ricordato, abbiamo organizzato sette edizioni del torneo femminile. Lo scorso anno il regolamento Itf è stato modificato e abbiamo optato per un anni di pausa, pur restando vigili e pronti a prendere al volo un'occasione, qualora se ne fosse presentata una adatta alla nostra dimensione. Abbiamo preso la palla al balzo con questo Itf maschile che ci è stato proposto a inizio anno».

Massima attenzione alla salute

La pandemia ha complicato non poco il quadro. «Tutto quello che poi è successo ha complicato le cose e creato costi supplementari, ma non potevamo né volevamo lasciare perdere. Da un lato, perché rinunciare avrebbe significato uscire dal giro. D’altro canto, era intenzione mia e del comitato lanciare un segnale di positività, di energia. Do informazioni negative negli ultimi mesi ne abbiamo ricevute tante. L’intento era proprio non perdere l'occasione di fare qualcosa di ristretto, secondo le nostre possibilità, garantendo la sicurezza e la salute a tutti i livelli. Il Covid ci ha messo di fronte a una sfida impressionante. Da Itf e Swiss Tennis abbiamo ricevuto il protocollo di prevenzione di una cinquantina di pagine. Abbiamo dovuto stilare un piano di protezione che ha richiesto parecchio tempo e molte risorse. Lo abbiamo discusso, lo abbiamo fatto approvare dagli organi competenti. Si tratta di mettere in pratica tutte le misure di protezione e garantire che tutto funzioni. La cosa più complessa riguarda la struttura del centro. Non possiamo fare entrare in contatto i giocatori e lo staff del torneo, arbitri compresi, con il pubblico e con chi viene a vedere le partite. La struttura è divisi in due spazi, uno riservato a giocatori e staff, l’altra per tutte le altre persone: ingressi separati, corridoi interni e di accessi separati, eccetera».

Ingresso libero, posti limitati

L’ingresso è libero. Iniziativa lodevole. «Ha prevalso la volontà di offrire qualcosa di bello agli appassionati. Il centro è stato strutturato per accogliere un centinaio di posti al massimo, in tre settori, con entrata separata, e relativo tracciamento e misurazione della temperatura corporea e obbligo della mascherina (le mettiamo a disposizione noi) perché non siamo in grado di garantire le distanze sociali. Per tutto il torneo due persone di un ditta di pulizie sanificano continuamente tutti i punti di contatto».

Gli sforzi organizzativi sono stati ripagati da una partecipazione di qualità. «Le difficoltà del tennis mondiale legate alla pandemia fanno sì che, per essere un 15’000 c’è un ranking molto alto. La testa di serie numero uno è il brasiliano Thomaz Bellucci (Atp 289), tennista di primo livello già vincitore, tra gli altri, del torneo di Gstaad. Abbiamo il giapponese Shintaro Mochizuki (Atp 732), vincitore del tabellone juniores di Wimbledon lo scorso anno. C’è l’italiano Jacopo Berrettini, il fratellino del più noto Matteo. Ci sono anche quattro juniori svizzeri, promesse che figurano tutti nei migliori dodici al mondo. Sono in tabellone grazie a una wildcard, altrimenti non lo sarebbero stati. Queste presenze la dicono lunga sul livello dei tennisti presenti».

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