Tennis

Gli Australian Open respirano, un temporale pulisce l'aria

Qualificazioni rinviate per la pioggia, ma nei prossimi giorni giocare all'aperto non sarà più pericoloso per la salute. Federer e Nadal donano 175'000 franchi

15 gennaio 2020
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A Melbourne, finalmente, si torna a respirare. Non a pieni polmoni, ma comunque molto meglio rispetto a ieri, in quello che passerà alla storia degli Australian Open come il martedì nero, durante il quale il fumo degli incendi che da mesi devastano la terra dei canguri aveva messo a mal partito numerosi giocatori e giocatrici impegnati nelle qualificazioni. Alcuni di loro avevano addirittura dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. Oggi, però, il pomeriggio di Melbourne è stato allietato da un violento temporale, accompagnato da forti venti. Da un lato, la violenza della pioggia ha causato qualche problema al corretto svolgimento del programma di giornata, ma ha purificato l'aria, per il grande sollievo dei tennisti. Nei prossimi giorni giocare all'aperto sotto il cielo di Melbourne non rappresenterà più un pericolo per la salute, come invece era stato il caso ieri e, in parte, anche nelle prime ore di quest'oggi. Infatti, prima che si scatenasse il tanto atteso temporale, gli organizzatori avevano deciso di rinviare di tre ore l'inizio delle partite, riprogrammandolo alle 13.00. Il denso fumo nel cielo australiano era infatti considerato troppo tossico.

Serata evento, raccolti 3,5 milioni

È stato dunque in una Rod Laver Arena con il tetto chiuso (per pioggia) che si è svolta l'esibizione “Rally for relief”, il cui scopo era di raccogliere la somma più elevata possibile da destinare alle vittime degli incendi. In totale, una serata che ha visto esibirsi (tra gli altri) Serena Williams, Novak Djokovic, Rafael Nadal e Roger Federer, ha raccolto 3,5 milioni di franchi. Per quanto riguarda Federer, l'elvetico ha beneficiato di un “trattamento speciale” rispetto ai suoi due grandi rivali, i quali sono scesi in campo soltanto nel doppio: il basilese ha infatti potuto disputare un set di singolare contro Nick Kyrgios, set vinto al tie-break.

Prima della sfida tra l'elvetico e l'australiano, Rafael Nadal ha precisato che lui e Federer avevano deciso di devolvere 250'000 dollari australiani (175'000 franchi) alle vittime degli incendi. Un'iniziativa a due che rappresenta l'ennesima testimonianza di come i Big Three del tennis mondiale non agiscano all'unisono: da una parte ci sono Federer e Nadal, dall'altra Djokovic. Una spaccatura vissuta pure all'interno del Consiglio dell'Atp.

Accento sullo spettacolo, non sul risultato

Per quanto concerne il set contro Kyrgios, non possono certo essere quei pochi game a dare un'idea delle condizioni fisiche del basilese, ancora a secco di partite ufficiali in questo 2020. Vittorioso 8-6 al tie-break, Federer ha privilegiato innanzitutto lo spettacolo e si è preoccupato del risultato solamente in due occasioni: quando ha dovuto recuperare immediatamente un break subito e quando si è trattato di chiudere la sfida al tie-break.

È invece partito malissimo Henri Laaksonen (Atp 102), il quale contro l'australiano Rinky Hijikata (addirittura numero 743 delle classifiche mondiali) ha trovato il modo di ritrovarsi sotto 3-0 al tie-break del set iniziale prima della sospensione per pioggia. C'è da sperare che il rinvio faccia bene al numero 3 elvetico e che gli permetta di ritrovare la qualità necessaria per non colare a picco in un torneo che un anno fa lo aveva visto offrire una brillante replica all'australiano Alex de Minaur al secondo turno. Rinviati a domani anche le sfide delle elvetiche Conny Perrin (Wta 204, contro l'ucraina Lopatetska) e Stefanie Vögele (Wta 117, contro la ceca Stralova).

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