Sci

Adesso c'è lo sci di fondo nel mirino

Più di 50 atleti in lizza in Corea avrebbero presentato valori sanguigni sospetti. Swiss Ski non commenta: 'Non siamo in possesso dei dati concreti'

4 febbraio 2018
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C'è un'altra gola profonda. Arriva dal mondo dello sci nordico, e svela al mondo intero i valori di ben diecimila test sanguigni effettuali su duemila atleti. Il verdetto? 290 di loro (in stragrande maggioranza russi, pur se nell'elenco ci sarebbero anche svizzeri) presentano valori anomali. E tra loro ci sono anche dei medagliati a Mondiali o ai Giochi dal 2001 in poi. 'Presentano profili ematici inusuali, se non fortemente inusuali – spiega James Stray Gundersen, medico americano che in passato aveva collaborato con la Federsci internazionale –, ciò che dimostra un utilizzo diffuso del doping nello sci di fondo'. Un pool di giornalisti d'inchiesta, tra cui figura anche il magazin online svizzero 'Republik', ha interpellato alcuni esperti in materia, i quali hanno affermato che «la probabilità che questi valori siano dovuti a fattori diversi dal doping è dell'1%». Tra i 290 atleti sospettati, stando all'inchiesta, ci sarebbero ben 51 russi, ma pure molti tedeschi (20), francesi (18), austriaci e norvegesi (16), finlandesi (15), italiani, americani e svedesi (12) e, infine, svizzeri (11). Per il momento, Swiss Ski preferisce non commentare. «Non conosciamo i retroscena, né siamo in possesso di dati concreti – afferma ai microfoni della tivù svizzerotedesca Markus Wolf, il direttore della Federsci rossocrociata –. Non sappiamo quindi di quali atleti si tratti (infatti dall'inchiesta, almeno per ora, non emerge alcun nome, ndr), ma neppure di cosa viene loro imputato».

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