Russia 2018

Dopo l'aquila bicipite, si temono i cori pro-Brexit

La partita di giovedì tra Inghilterra e Belgio ha assunto i contorni di un derby tra 'leave' e 'remain' e la Fifa ha messo in guardia la Federazione anglosassone

26 giugno 2018
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Forse scottata dal “caso aquila bicipite” scatenato dai giocatori rossocrociati, la Fifa lancia un monito alla Federcalcio inglese: neppure il clima di generale euforia che ha contagiato i tifosi inglesi potrà giustificare cori offensivi di natura politica contro altre nazioni. Fiumi di birra, pub presi d'assalto, entusiasmo alle stelle in Inghilterra dopo le prime due uscite dei Tre Leoni in Russia. Ma oltre ad inneggiare a Kane e compagni, sempre più di frequente i supporter di Sua maestà si uniscono in canti politici, di discriminazione territoriale. L'ultima partita della fase a gironi, quella in programma giovedì al Kaliningrad Stadium contro il Belgio, è già stata ribattezzata derby della Brexit, per le tensioni politiche tra Londra e Bruxelles. Il timore fondato da parte degli osservatori è che i tifosi possano sfruttare l'occasione per inneggiare cori ingiuriosi contro l'Unione Europea. Già nelle precedenti partite una parte, per la verità minoritaria, dei tifosi dell'Inghilterra presenti negli stadi, ha intonato simili canti: "Al diavolo l'Europa, noi tutti abbiamo votato per l'uscita". Con esplicito riferimento al referendum di due anni fa che ha sancito la Brexit. Secondo le norme Fifa, le federazioni sono perseguibili per responsabilità oggettiva qualora i propri tifosi si rendano protagonista di comportamenti impropri, di violenze fisiche o verbali. Da qui l'avvertimento della Fifa alla Fa, che rischia multe salatissime.

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