Russia 2018

Paese che vai, usanza che trovi

Serbia-Svizzera vista dalla parte… del mestolo. Come antipasto alla sfida di domani, ecco un gustoso parallelo tra le due culture gastronomiche e no

Ti-Press
21 giugno 2018
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Serbia e Svizzera due culture analoghe, e il duello approda al di fuori del prato erboso: nella gastronomia. A poche ore dal calcio d’inizio di una delle partite più importanti per la selezione rossocrociata in vista della qualificazione alla fase a eliminazione diretta, cercheremo di confrontare la realtà culinaria serba e quella elvetica. Dapprima, però, è necessario approfondire alcune tematiche inerenti il territorio serbo e le sue peculiarità. La conformazione territoriale della Repubblica di Serbia è particolarmente simile a quella della nostra Confederazione. Infatti, il territorio, perlopiù prealpino, presenta un’ampia pianura (Bassopiano Pannonico) attraversata da molti fiumi, fra cui il Danubio. La regione è circondata, oltre che da valichi doganali, da imponenti catene montuose come i Carpazi. Inoltre, possiede una folta biodiversità, un parco nazionale e, curiosamente, anche importanti stazioni sciistiche. La situazione climatologica presenta un inverno relativamente freddo e ricco di precipitazioni nevose e un’estate prevalentemente calda e umida. La lingua serba, molto simile al croato, si è confrontata con un processo di devolgarizzazione: da lingua volgare e perlopiù dialettale si è fatta più raffinata e complessa. La cultura musicale è stata influenzata da differenti espressioni culturali che hannno reso la fisarmonica e la tamburica due strumenti irremovibili del movimento. La blehmuzika ovvero una banda composta da ottoni è tra le più diffuse nella Repubblica serba. L’Exit, ospitato annualmente nella cittadina di Nova Sad, è un festival estivo che raggruppa i migliori gruppi musicali europei. Negli ultimi anni ha conosciuto una crescita esponenziale tanto da aver acquisito il titolo di più grande manifestazione culturale europea. Il Nisville Jazz Festival presenta una forma del jazz che unisce le tradizioni etniche provenienti da differenti parti del mondo, soprattutto, di origine balcanica. Infine, vi è il Guča Trumpet Festival contraddistinto da una sfida a eliminazione aperta al pubblico tra orchestre composte da tromboni e strumenti della tradizione folcloristica. La danza, invece, affonda le proprie origini nella tradizione folcloristica. Una delle più celebri è il kolo, danza eseguita da un folto gruppo di persone che cingendo la vita del vicino formano un cerchio. Alcuni vestiti tipicamente serbi sono l’opanak ed il šajkača. Il primo è una resistente scarpa di pelle con una caratteristica punta rivolta all’indietro che emerge nella parte anteriore mentre il secondo è un copricapo militare foderato in stoffa riconoscibile attraverso la distintiva parte superiore tipicamente a forma della lettera “V”. Quanto appena descritto dimostra che la Confederazione elvetica presenta alcune caratteristiche molto simili alla Repubblica serba. Infatti, sono popoli a cui piace divertirsi in compagnia bevendo qualche bicchiere di birra o di vino accomunati da una tradizione che pone il benessere del popolo al centro. Nonostante ciò, a livello culinario, com’era possibile immaginare, vi sono molteplici differenze. L’augurio è che la partita di domani sera possa concludersi con una vittoria rossocrociata in modo da rendere quasi certa la qualificazione al turno successivo. Dunque, diamo inizio alla competizione: accendiamo i fornelli!

Zürcher Geschnetzelte vs. karađorđeva šnicla
La prima portata contrappone la zuppa di farina alla Teleća/goveđa čorba ovvero una minestra di carne. Per preparare la zuppa è necessario tostare a fuoco medio la farina, sbucciare e tritare le cipolle che, in seguito verranno rosolate nell’olio. Dopodiché alla farina vengono incorporati le cipolle e il brodo, e il tutto viene mescolato. Aggiungere qualche foglia di alloro, unire il vino e far sobbollire. Infine, aggiungere sale, pepe, noce moscata e Sbrinz a volontà. Per preparare la minestra di carne, invece, soffriggere la farina con lo strutto, aggiungere acqua fredda e far bollire. Dopodiché, unire le cipolle tritate, le verdure taglaite a dadini, sale, paprica e carne di vitello o di manzo. Far cuocere e, in seguito, sbattere un uovo e farlo colare nella zuppa. Infine, inserire il riso bollito nella zuppa. Il piatto principale contrappone la Zürcher Geschnetzelte con Rösti alla karađorđeva šnicla ovvero un bistecca ripiena contornata dal Sarma ovvero dei cavoli ripieni. Per cucinare lo spezzatino cospargere la carne e il rognone con farina e rosolare il tutto nell’olio. Dopodiché, mettere cipolle, burro e funghi tagliati a fettine in una padella e lasciar imbiondire. Cospargere il succo della carne con vino bianco e panna ed insaporire con sale e pepe. Infine, unire lo spezzatino, il rognone ed i funghi. Per preparare i rösti cuocere le patate, sbucciarle e grattuggiarle. Scaldare in una padella le patate con il burro e salare. Infine, friggere il tutto finché il lato inferiore risulti dorato. Per cucinare la bistecca, invece, è necessario inserire nella carne formaggio cremoso (kajmak) e prosciutto affumicato. Infine, arrotolare e friggere il tutto. Per preparare il Sarma è necessario bollire le foglie di cavolo, salarle e renderle morbide. Stufare le cipolle tritate e l’aglio, aggiungere la carne e le spezie. Unire il riso e soffriggere con mezzo bicchiere d’acqua, brodo, spezie e sale. Infine, prendere una foglia di cavolo, mettere un cucchiaio di ripieno e avvolgere la foglia attorno al ripieno. Il dolce contrappone la Bündner Nusstorte alla palačinke (crèpe). Per preparare torta amalgamare burro con zucchero, uova e scorza di limone. Aggiungere la farina e riscaldare la panna con il miele. Dopodiché, caramellare lo zucchero e aggiungere panna e noci. Infine, posizionare l’impasto all’interno di una tortiera. Per preparare la crèpe, invece, sbattere le uova e aggiungere farina, zucchero, sale, limone, acqua e latte. Successivamente, cuocere la crèpe in una padella, farcirla con marmellata, noci, cioccolato e arrotolarla su se stessa con una spolverata di zucchero a velo. 

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