Mondiali di hockey

Alessio Bertaggia: "Sono il tifoso numero uno"

Il bianconero dimostra umiltà e dedizione. Malgrado non possa giocare, resta con la Nazionale sino alla fine del Mondiale

Keystone
22 maggio 2019
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Il sogno di disputare una partita del Mondiale per quest’anno è svanito. L’arrivo di Niederreiter ha tolto dai giochi Alessio Bertaggia. Nonostante ciò il bianconero resterà con la Nazionale elvetica sino alla fine della rassegna iridata. “Patrick Fischer mi ha dato la scelta, se restare qui o andare a casa. Mi ha fatto molto piacere questo suo gesto. Ho riflettuto un attimo e poi ho deciso di rimanere”, racconta il figlio d’arte. “Il motivo? Faccio parte del gruppo da ormai 6 settimane, l’atmosfera è molto bella. Purtroppo non sono riuscito a scendere sul ghiaccio, ma cerco e voglio rendermi utile in altro modo. Creare ambiente, portare un sorriso nello spogliatoio e svolgere altri compiti”.

Hai dovuto chiedere il permesso al Lugano per poter rimanere? “Onestamente non mi sono neanche posto la domanda, in ogni caso sono qui ad allenarmi e non in vacanza, difatti ho visto pochissimo la città, non c’è il tempo per fare il turista. Credo vada bene per il club, non ho ricevuto notizie negative, quindi penso sia tutto okay”. In effetti Bertaggia è il primo a iniziare le sedute di allenamento e l’ultimo a terminarle. “Cerco di dare una mano in qualsiasi modo, a volte mi occupo anche delle statistiche durante le partite”.

La scelta di Bertaggia è un bel gesto di umiltà e incarna lo spirito di questa Nazionale. “Qualsiasi ragazzo nella mia situazione avrebbe agito in questa maniera, almeno credo. Sono contento così, ovviamente avrei voluto giocare, ma remiamo tutti nella stessa direzione e la concorrenza è molta, c’è parecchia competizione, questo è il bello dello sport. Adesso sono il tifoso numero 1 della squadra e vorrei con tutto il cuore che i miei compagni riuscissero a coronare il loro sogno”.

Il bicchiere per Alessio è comunque da considerare mezzo pieno. Ben difficilmente a inizio stagione ci si sarebbe immaginati di ritrovarlo a un Mondiale. “Bisogna sempre credere nei propri mezzi. Esco magari da due stagioni un po’ difficili, ma non ho mai smesso di credere in me. Fischer mi ha dato fiducia sin dall’inizio, ho cercato di ripagarla nel miglior modo possibile, poi ovviamente ci sono scelte tecniche da fare. Per me questo è un punto di partenza e non d’arrivo. Cercherò di diventare un giocatore ancora migliore sia dentro che fuori dal ghiaccio e vedremo cosa accadrà l’anno prossimo”.

Qui a Bratislava l’attaccante vive a stretto contattto con stelle del calibro di Josi o Hischier. “Da fuori vengono dipinte come stelle, ma all’interno dello spogliatoio non ci sono differenze, tutti sono alla stessa altezza, poco importa se giochi in una prima linea in Nhl o nel campionato svizzero. Sono ottime persone. Nessuno se la tira, non è scontato ed è bellissimo, ma sul ghiaccio si vede che hanno una marcia in più”.

Davanti all’hotel dei rossocrociati ci sono a quasi ogni ora del giorno tifosi alla ricerca di autografi e fotografie. “Ovviamente i giocatori più famosi vengono riconosciuti maggiormente rispetto al sottoscritto, ma c’è gente che vuole pure la mia firma. È molto bello, per qualsiasi sportivo è un segnale di apprezzamento”, conclude Alessio Bertaggia, un ragazzo che in ogni caso a questo Mondiale ha già vinto dimostrando professionalità e cuore. 

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