Mondiali di hockey

Philipp Kurashev, tanta roba

Il 19enne attaccante è una delle piacevoli rivelazioni della Nazionale. "Mi considero un playmaker"

Keystone
14 maggio 2019
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Una delle sorprese di questo Mondiale è il giovane Philipp Kurashev. Il 19enne ha finora fornito 2 assist a questa rassegna iridata. Come si capisce dal nome è di origine russa. «Non so davvero dire se mi senta più svizzero o russo», esordisce il figlio di Konstantin, già assistente allenatore di Davos, Berna e Langnau. «Mio padre, sin da quando ero bambino, è sempre venuto a osservare i miei allenamenti e le mie partite e con lui ho sempre discusso sugli aspetti da migliorare. Mi ha aiutato molto e ascolto ogni volta la sua opinione».

Il centro ha giocato negli ultimi tre anni Oltreoceano nelle fila dei Québec Remparts in una lega juniori canadese e recentemente ha esordito tra gli adulti in Ahl disputando tre partite con i Rockford IceHogs, il farm team di Chicago. «Sono diventato un giocatore migliore e ho fatto passi avanti imparando a conoscere lo stile di gioco del Nordamerica. Ho avuto la fortuna di avere ottimi allenatori e ottimi compagni di gioco».  Kurashev è un giocatore molto elegante, come ha mostrato in occasione dell’assist fornito a Hofmann per la prima rete contro la Lettonia. «Ho cercato la linea di tiro e ho dovuto dunque attendere. Cerco sempre di restare calmo quando ho il disco sul bastone e mi considero un playmaker».

Philipp, draftato l’anno scorso dai Blackhawks al quarto turno in 120esima posizione, ha appena firmato il suo primo contratto con la franchigia dell’Illinois. «Il mio obiettivo è di realizzare il mio sogno, ovvero militare in Nhl. È dunque importante disputare un buon Mondiale ed effettuare un ottimo allenamento estivo per poi essere pronto al campo di alleenamento con Chicago».

Per il numero 23 questa è la prima esperienza nell’hockey dei grandi. «Tutto va più veloce, devi prendere le decisioni più in fretta e ovviamente i contrasti sono più duri. Fortunatamente i miei compagni di Nazionale mi aiutano molto e il fatto che conoscessi già bene Fischer, Albelin e specialmente Wohlwend è stato un grande vantaggio per me. Mi trovo davvero bene qui a Bratislava, ovviamente ho alcuni compiti che come da tradizione spettano ai più giovani, ad esempio raccogliere i dischi al termine dell’allenamento, ma per me non e un problema. Cerco inoltre soprattutto di osservare cosa fanno e come si comportano gli altri compagni più esperti sul ghiaccio, specialmente i dettagli», conclude Kurashev.

Stasera alle 20.15 la Svizzera sfiderà l’Austria. Ieri allenamento facoltativo diretto da Wohlwend  e dall’allenatore dei portieri Mettler con la presenza di 9 elementi: Janis Moser, Fora, Loeffel, Martschini, Hischier, Kurashev, Bertschy, Bertaggia e Sven Andrighetto. Per fare spazio a quest’ultimo è stato rimandato a casa Damien Riat. Che ruolo avrà Andrighetto nel line-up?  Difficile fare previsioni, forse potrebbe prendere il posto di Lino Martschini". 

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