Mondiali di hockey

Ondrej Nepela Arena, uno stadio carico di storia

Scopriamo l'infrastruttura di Bratislava che ospita le partite del Girone dei rossocrociati al Mondiale in Slovacchia. Un nome ricco di significato

13 maggio 2019
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Il nome è assai strano: Ondrej Nepela. Qualcuno penserà forse che si tratti della solita denominazione dettata da qualche sponsor, ma invece no. Nonostante il business sempre più crescente che vede dare il proprio naming alle infrastrutture sportive, la pista di Bratislava è battezzata così in onore di Ondrej Nepela. Una controtendenza, in effetti in passato anche questa pista portava nomi di sponsor. Ad esempio al Mondiale del 2011 si chiamava «Orange Arena». Ma chi era Ondrej Nepela? Semplicemente un campione di pattinaggio artistico cecoslovacco che vinse l’oro olimpico nel 1972 a Sapporo oltre che tre campionati del mondo. Nepela nacque nel 1951 proprio a Bratislava e morì a Mannheim all’età di soli 38 anni stroncato dall’AIDS. Omosessuale, Nepela è stato eletto sportivo slovacco del ventesimo secolo. Questo basta a far capire la sua importanza nel contesto sportivo della storia slovacca.

L’infrastruttura, costruita nel 1940, è stata ristrutturata più volte, l’ultima nel 2011 in occasione appunto dei Mondiali di hockey. Può contenere sino a circa 10'000 spettatori e nonostante l’età è un impianto ancora all’avanguardia. Al suo interno si trova pure una seconda pista di allenamento. Usata principalmente per la pratica dell’hockey e casa dello Slovan Bratislava, la Ondrej Nepela Arena ha ospitato nel corso della storia diverse manifestazione di vario genere come ad esempio gli Europei di basket e i Mondiali femminili di unihockey. Tra poco più di un mese si svolgeranno anche i Campionati del mondo di Karaté. Numerosi pure i concerti. Negli ultimi anni si sono esibiti artisti come Sting, Rammstein, Elton John, Beyoncé, Andea Bocelli, Peter Gabriel, Kylie Minogue, Ennio Morricone e Robbie Williams. Nel 2019 arriveranno inoltre gli Scorpions e Enrique Iglesias. Insomma, tanta roba, per una delle infrastrutture più amate dagli slovacchi. 

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