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‘A Friborgo per lasciarci alle spalle il blackout di Davos’

Per il tecnico dell'Ambrì Piotta Luca Cereda, ‘Quella di mercoledì è una lezione da imparare affinché non si ripeta’

La delusione dei leventinesi al termine della partita contro i grigionesi (Keystone)
18 febbraio 2021
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«A Friborgo dobbiamo partire dal terzo tempo di Davos, da quando cioè abbiamo ripreso il filo del discorso perso in quello centrale». Il giorno dopo la sconfitta in terra grigionese, Luca Cereda pensa già al prossimo impegno dell'Ambrì Piotta, alla Bcf Arena. «A Davos non siamo riusciti a rimediare al patatrac dei secondi venti minuti, ma quel terzo tempo ci ha dato un importante insegnamento: anche se ci sono degli ostacoli, delle avversità, non bisogna perdersi o darsi per vinti, ma continuare, accettando anche il fatto che ci possano appunto essere dei momenti difficili», sottolinea il tecnico biancoblù. Il fatto che per la quinta volta in stagione i biancoblù abbiano incassato un gol su una loro superiorità numerica (quello del 2-0), e che proprio in scia a quella penalità sia poi arrivato pure il 3-0 ti preoccupa? «Non mi preoccupa, ma non posso nemmeno dire che sia stato un episodio fortuito: anche con l'uomo in più si deve giocare con la medesima intensità che ci si mette a ranghi completi. Mercoledì non l'abbiamo fatto, e il Davos ci ha castigati (del resto i grigionesi in questo esercizio non hanno eguali: quella di Corvi è stata la nona rete della squadra di Wohlwend a 4 contro 5; dato che le permette di guidare questa speciale classifica, ndr)». Un campanello d'allarme? «No, ma una lezione da imparare per far sì che non si ripeta nelle prossime uscite».

Con quella di mercoledì, la striscia di sconfitte consecutive dei biancoblù è arrivata a quota cinque... «Beh, occorre anzitutto dire che alcune di queste sconfitte erano arrivate prima dello stop causato dal coronavirus, quindi in una situazione un po' diversa rispetto a quella attuale. Più che il risultato, l'essenziale è comunque quello di fare sempre dei passi avanti. Per farlo, a Friborgo dovremo prima di tutto lasciarci in tutto e per tutto alle spalle quel blackout del secondo tempo della partita di Davos. E, di riflesso, dovremo anche gestire bene le nostre forze in questi giorni particolarmente carichi di impegni, per far sì che si possa sempre portare sul ghiaccio buone prestazioni. I risultati arriveranno come conseguenza».

Con 34 punti in altrettanti impegni di campionato, l'Ambrì Piotta viaggia a una media di un punto giusto giusto a partita: la guardi questa media, pensando anche all'eventualità che la pandemia faccia calare anticipatamente il sipario sulla stagione regolare (a patto che tutte le squadre abbiano disputato almeno 39 partite)? «Non ho ancora pensato a questa eventualità. In ogni caso la classifica parla abbastanza chiaro: noi siamo nel gruppo di tre squadre che si contendono gli ultimi posti per l'accesso ai pre-playoff, e immagino che sarà una battaglia punto su punto fino alla fine. Il nostro desiderio è appunto quello di giocarci fino all'ultimo questa opportunità, consapevoli che da qui alla fine ci saranno sicuramente momenti più difficili, ma anche più facili». 

A Friborgo senza Pinana ma con Cajka

Con i reduci dalla partita di Davos dispensati dall'allenamento sul ghiaccio di giovedì, alla Valascia spazio agli acciaccati. «Non era il caso di forzare troppo i giocatori, visto i molti impegni di campionato ravvicinati che ci attendono: con quella di Davos, disputeremo quattro partite in sei giorni, dunque bisogna gestire in maniera ottimale le forze». A Friborgo, oltre ai soliti assenti (Bianchi, D'Agostini, Isacco Dotti, Fora e Goi), Cereda dovrà fare a meno pure di Pinana, che dovrà stare a riposo forzato per tre settimane. Espletate tutte le formalità amministrative, all Bcf Arena Cajka farà dal canto suo l'esordio con la maglia biancoblù: «Stamattina (giovedì, ndr) si è allenato per la prima volta alla Valascia. Petr è indubbiamente un giovane interessante, con un certo potenziale, che speriamo di riuscire a far maturare. Non mi aspetto logicamente che sia il proverbiale salvatore della Patria, ma è sicuramente un pezzo in più del nostro puzzle, una tessera che ha interessanti prospettive per il futuro». E, non a caso, il contratto che il ceco con licenza svizzera ha sottoscritto con l'Ambrì Piotta sarà valido anche per la prossima stagione, che sarà anche l'ultima prima del nuovo concetto in materia di stranieri: in quella prospettiva che valutazioni farete con un giocatore come lui? «È tutto aperto. Sappiamo benissimo qual è la nostra realtà: quella di una squadra che non potrà mai permettersi sette stranieri di Nhl, quindi man mano che il tempo passerà e più ci avvicineremo a questa scadenza, valuteremo caso per caso tutti i giocatori con passaporto straniero ma licenza svizzera come Cajka, oltre a sondare il mercato degli stranieri tout court. Ma, appunto, questo sarà un discorso del futuro».

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