Hockey

È l'unione a far decollare i Razzi ticinesi

Nonostante le incognite legate alla situazione sanitaria i Rockets si apprestano fiduciosi a iniziare (venerdì) la loro quinta stagione in Swiss League

30 settembre 2020
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“L'unione fa la forza”. Uno slogan quanto mai attuale che l'Hcb Ticino Rockets ha fatto suo nel presentare la nuova stagione di Swiss League, che i ticinesi inizieranno venerdì ospitando l'Ajoie (19.30 a Biasca).

«Partiamo, e di questo innanzitutto siamo molto contenti – le prime parole di Davide Mottis, presidente dei “Razzi” –. Finalmente torniamo sul ghiaccio per disputare partite vere, in un momento che presenta molte incertezze e incognite. Difficile pianificare, ma affrontiamo giorno dopo giorno il lavoro che ci attende. Fino a oggi siamo soddisfatti per quello che è stato fatto, grazie a tutti per esserci stati vicini. Il progetto continua, con delle basi finanziarie molto solide».

L’aiuto degli sponsor dà la possibilità a molti giovani di cullare il sogno di effettuare un giorno il grande balzo nella National League, come accaduto nelle passate stagioni a diversi elementi. Positivo in questo senso che il campionato 2019/2020 è terminato con un utile di 3‘976 franchi. «Sì, alla fine abbiamo potuto chiudere i conti in nero e per l’anno che ci attende abbiamo anche alzato leggermente il nostro budget, che si aggira attorno a 1,7 milioni. Sono 57 le persone che collaborano per il club, delle quali 13 sono stipendiate. Ripeto, non sarà un anno facile, la campagna abbonamenti a oggi non è molto positiva, ma noi speriamo sempre che l'appassionato ticinese di hockey si avvicini alla nostra realtà. Non dimentichiamo che il nostro focus rimane sempre quello di far crescere i nostri giovani».

In attesa degli stranieri e delle vittorie

A proposito di unione, per questo campionato sono sei le squadre partner della compagine che milita per il quinto anno consecutivo nella lega cadetta elvetica. Confermati Ambrì, Lugano, Gdt, Losanna e Davos, anche il Bienne ha voluto essere della partita e metterà a disposizione un giocatore (potrebbe arrivarne anche un altro). Attualmente però nella rosa rivierasca non ci sono stranieri... «L'accordo prevede che Ambrì e Lugano contribuiscano con un giocatore straniero a testa, ma vista l’incertezza dettata dal coronavirus, si vuole attendere l’evolversi della situazione – spiega il responsabile dell’Area Sport, Sbastian Reuille, alla sua terza stagione con i Rockets –. Se non fosse il caso, ci passerebbero due elementi svizzeri a testa. Attualmente le squadre ticinesi ci mettono a disposizione rispettivamente sei giocatori (i leventinesi), quattro (i bianconeri) e uno i Gdt Bellinzona. In questa stagione particolare nessuna squadra verrà relegata, di conseguenza ci si può veramente concentrare sullo sviluppo dei nostri giovani, ma chiaramente le vittorie fanno parte del loro pacchetto d’esperienza e speriamo che siano molte».

Alla guida del sodalizio quest'anno sono stati chiamate due vecchie conoscenze dell’hockey svizzero e ticinese: come head coach l'ex attaccante dell'Hcap Éric Landry, quale assistente l'ex giocatore e tecnico dell'Hcl Mike McNamara... «Innanzitutto un grazie a tutti per avermi dato la possibilità di allenare questa squadra, per me è un onore – le parole di Landry –. Ogni giocatore che fa parte di una squadra, deve essere consapevole che giorno per giorno, allenamento dopo allenamento, dovrà avere una mentalità vincente, essere sempre competitivo, aiutare gli altri, divertirsi. I miei giocatori dovranno essere smaniosi d’imparare e avere la capacità di adattarsi a tutte le situazioni. Sarà una stagione speciale».

E questo i Rockets lo hanno già capito sulla propria pelle, visto che nelle scorse settimane un giocatore è risultato positivo al test Covid e tutta la squadra ha dovuto mettersi in quarantena. La speranza è che le cose “positive“ da qui in avanti saranno altre.

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