Hockey

Archiviato l'ultimo derby amichevole, ora si pensa a giovedì

I test sono finiti: da giovedì si fa sul serio. Pelletier: 'Abbiamo raggiunto un buon livello, ma c'è ancora margine per crescere'

Partita 'vera' sabato alla Cornèr Arena (Ti-Press)
27 settembre 2020
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È calato con il secondo derby amichevole, quello giocato alla Cornèr Arena, il sipario sulla lunga marcia di avvicinamento al nuovo campionato di Lugano e Ambrì Piotta. È calato con un successo (5-3) dei bianconeri ai danni dei biancoblù. L'ottava vittoria (e sesta consecutiva) in dieci amichevoli per gli uomini di Serge Pelletier, la settima sconfitta in undici partite di preparazione per quelli di Luca Cereda.

L'ultima amichevole di preparazione, come il precedente derby giocato a Biasca, è stata ancora una volta una partita 'vera', con le squadre che si sono battute su un buon ritmo e senza risparmio di energie. Non saranno ancora i livelli di autunno inoltrato, ma su un ritmo comunque buono per affrontare i primi impegni ufficiali. Soprattutto il Lugano, che, al di là di qualche sbavatura, ha ancora una volta dato l'impressione di essere una squadra ben amalgamata e bilanciata nei suoi blocchi. Prova ne è che sabato in rete ci sono andati tre dei quattro blocchi offensivi (a secco solo la quarta linea, quella composta da Lammer, Morini e Walker, comunque pericolosa in più di un'occasione, in particolare con Morini). Ancora una volta, la squadra di Pelletier ha ribadito che con gli ultimi arrivi, Kurashev (sabato autore di una doppietta) e Carr (un assist), dispone di tutti i numeri per poter mettere in serie ambasce le difese avversarie. «In quest'ultima partita era importante cercare conferme nella continuità sull'arco di tutti i sessanta minuti, e penso che a conti fatti siamo stati in grado di disputare una partita abbastanza solida, mostrando anche parecchie belle azioni - commenta il tecnico del Lugano -. Certo, non tutto è stato perfetto, ma abbiamo fatto poche concessioni all'avversario: possiamo essere contenti del risultato finale». La squadra è dunque pronta per voltare pagina e iniziare un nuovo capitolo, che si chiama campionato 2020/21? «Sì, siamo contenti che giovedì si cominci a fare davvero sul serio. È stata una preparazione veramente lunga, caratterizzata comunque anche da diverse fasi di riposo prolungato. In fin dei conti, dopo il brusco stop dello scorso campionato, che ha imposto a tutti un periodo più lungo di inattività, non era nemmeno male una marcia di avvicinamento spalmata su qualche settimana in più rispetto al solito e con qualche amichevole in più. Globalmente posso dirmi soddisfatto di come abbiamo lavorato in queste settimane: il bilancio della nostra preparazione è positivo. La squadra ha raggiunto un livello interessante, anche se mi aspetto che cresca ancora nelle prossime settimane: non abbiamo ovviamente ancora raggiunto il massimo del nostro potenziale. C'è ancora margine di miglioramento (ad esempio contro l'Ambrì abbiamo incassato due reti a seguito di un paio di nostre esitazioni nel gioco di copertura), e, in fondo, questa può essere vista anche come una buona notizia».

Cereda: 'Finita la preparazione, ma non il nostro lavoro'

Sul fronte opposto, al di là del risultato, il derby di sabato ha comunque fornito alcune interessanti indicazioni a Luca Cereda: «È stata una partita 'a folate'. Nel senso che a tratti il Lugano era superiore a noi, e in altri frangenti siamo riusciti anche noi a metterli in difficoltà. Ora per noi si tratta di trovare la costanza su tutti i sessanta minuti: questo è un aspetto su cui dovremo lavorare in vista dell'inizio del campionato; dobbiamo essere regolari nel rendimento con tutte le linee e per tutta la durata della partita, facendo leva sui nostri punti forti». Il bilancio in negativo dei test amichevoli (4 successi a fronte di 7 sconfitte) non impensierisce il tecnico dell'Ambrì Piotta: «Preoccupato? Affatto. Anzi, ho voglia di iniziare a fare sul serio. È stato un training camp molto lungo: abbiamo tutti voglia di cominciare, pur sapendo che sarà un'annata particolare visto che ci sono ancora tante incognite». Che influenza potrà avere sul rendimento della squadra una preparazione così lunga? «È difficile da dire: anche questa è una delle incognite che si porta dietro questa stagione. Un'incognita tanto per noi quanto per le altre squadre: mai nessuno in precedenza aveva sostenuto in campo di allenamento simile... Le somme si tireranno a fine stagione e speriamo di aver imparato anche qualcosa da questa situazione. Oggi come oggi è però impossibile dire che impatto avranno queste tre settimane supplementari di campo di allenamento. Sono comunque molto contento di come hanno lavorato i ragazzi, e per la dedizione che hanno dimostrato in queste settimane. Come pure per la disciplina che hanno dimostrato nell'attenersi alle disposizioni generali anti-Covid. Dopo tanta preparazione, finalmente adesso si parte, consapevoli però che il lavoro non finisce qui, anzi, continua, e come sappiamo bene sarà una stagione dura e lunga, ragion per cui dovremo essere pronti a soffrire e reagire alle difficoltà, andando sempre a caccia di ciò che vogliamo». Soddisfatto del livello raggiunto dalla squadra alla vigilia dell'inizio del campionato? «In tutta franchezza, proprio perché siamo stati confrontati con una situazione inedita, di preciso non sapevo cosa aspettarmi circa il livello a fine preparazione. Le risposte le avremo a partire da giovedì: con l'atto pratico potremo capire dove collocarci per rapporto alle avversarie e dunque su cosa dovremo insistere e cosa dovremo assolutamente correggere».

 

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