Hockey

Rivincita Lugano. Ed è una vittoria che pesa

I bianconeri reagiscono dopo la sconfitta a Davos della sera prima. Decide tutto un gol di Klasen, e Chiesa e compagni la linea ora è a soli due punti

12 gennaio 2020
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Sono tre punti davvero pesanti, per il Lugano di Pelletier, In quella che è l'unica uscita domenicale dell'intera regular season per i bianconeri, appuntamento che la società decide di dedicare sia nel prepartita, sia durante le pause, al mezzo migliaio di ragazzini del suo settore giovanile. Poi, quando cominciano le ostilità sul ghiaccio, in pista c'è soprattutto il Davos. Con la squadra di Pelletier che – nuovamente con Vauclair in retrovia, dove Chorney nell'occasione toglie il posto all'altro canadese Postma – all'inizio è costretta soprattutto a contenere, ma poi riesce a emergere alla distanza. E va alla prima pausa in vantaggio, con merito, grazie a Lammer che ribadisce in gol il disco con un tiro al volo, dopo tentativo di Suri, al 15'20'', in powerplay.

Pareggio in 4 contro 4

Il Davos, però, non ci sta. E dopo aver sprecato i primi due interi minuti del periodo centrale a 5 contro 4, per un'ingenua penalità di Klasen nell'epilogo del primo periodo, la squadra di Wohlwend riesce a pervenire al pareggio, con Jung che fa secco Schlegel – schierato sin dall'inizio tra i pali al posto di Zukirchen –, in situazione di 4 contro 4 (fuori ci sono Bertaggia e Marc Wieser).

Klasen spezza l'equilibrio

A rompere l'equilibrio, però, ci pensa Linus Klasen, subito al 51esimo secondo del periodo conclusivo, che sorprende letteralmente Van Pottelberghe. Quella è l'occasione che il Lugano andava cercando, e Pelletier capisce che è arrivato il momento di spingere. E per farlo, in coda a una penalità inflitta a Tedenby, ma non sfruttata, decide di concentrare le energie riducendo gli effettivi, per tenere il ritmo il più alto possibile. E il Lugano gestisce bene la situazione, fino alla penalità infltta a Lajunen, a 2'01'' dalla fine, per una carica in attacco. Il Davos chiede immediatamente il timeout e richiama Van Pottelberghe in panchina, in un finale davvero incandescente. Oltre che appassionante. E, per la gioia della Cornèr Arena, senza più reti.

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