Hockey

Lugano, tre punti con il sorriso

I bianconeri reagiscono all'evitabile sconfitta di venerdì a Langnau, mettendo sotto (con pieno merito) lo Zurigo. Grazie ai gol di Lammer, Zangger e Riva

7 dicembre 2019
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Il Lugano va in ferie con il sorriso. Grazie alla sua seconda affermazione della settimana dopo quella di martedì a Friborgo, battendo lo Zurigo in quella che era la sua ultima partita prima della pausa dedicata alle nazionali, in cui i ticinesi scendono in pista con la medesima formazione della sera prima a Langnau. Salvo che, nell'occasione, la maglia di topscorer torna sulle spalle di Fazzini. E l'avvio per i bianconeri è di quelli fulminei, siccome al primissimo tiro in porta, al 1'44'', Lammer fa secco il finlandese Ortio – preferito nell'occasione a Lukas Flüeler – sfruttando il lavoro preparatorio di Romanenghi.

È l'avvio perfetto, per gli uomini di Sami Kapanen. Che continuano a spingere e provano a fare la partita, lavorando con impegno ed energia nei due sensi della pista, usando pure il fisico quando serve, contro uno Zurigo che ha poco tempo per controllare i dischi, e quindi anche per ragionare. Nel secondo tempo la situazione rimane sostanzialmente lo stessa, per un Lugano che continua a tenere la pista con ordine. E che alla lunga verrà ricompensato anche dalle reti, quelle firmati in avvio di terzo tempo da Zangger (al 42'19'') e poi da Riva (43'21''), che portano il risultato fin sul 3-0. Il gol di Bodenmann un paio di minuti dopo, al 46', ricorda però a tutti che non è finita. Infatti nel finale Zurkirchen è chiamato anche a un paio di interventi delicati, tra cui un 'big save' su Wick. Ma la porta bianconera resiste anche all'assalto conclusivo degli ospiti, a 6 contro 5, conquistando tre punti preziosi, e al tempo stesso meritati.

Kapanen, la panchina è salva. 'Ma non era a rischio'

La settimana da sei punti (sui nove possibili) non può che tradursi nella rinnovata fiducia a Sami Kapanen. Anche se il 'diesse' bianconero Hnat Domenichelli spiega che «la sua posizione non era a rischio. Avevamo chiesto tempo fino al 7 dicembre perché volevamo effettuare un'analisi approfondita della situazione e l'abbiamo fatto, discutendone a lungo. So che in Ticino quando le cose non vanno spesso si mette in dubbio la posizione dell'allenatore. Noi, però, stavolta non puntiamo il dito contro di lui. So che c'è tanto lavoro da fare, che siamo sotto la linea e abbiamo perso parecchie partite, quindi non dico che va tutto bene, però so che se rimarremo tutti uniti riusciremo a risolvere i nostri problemi».

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