Hockey

Lugano, la rivoluzione è nel ‘lineup’

Sami Kapanen ridisegna le linee e predica calma. ‘BIsogna ritrovare serenità’. Mentre Zurkirchen lancia il derby. ‘Sarà speciale, ma per chi non lo è?’

22 novembre 2019
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Era prevedibile che qualcosa dovesse cambiare, dopo la sesta sconfitta consecutiva, martedì sera. E infatti nell’allenamento che precede il duello con il Rapperswil alcuni giocatori hanno dovuto cambiare compagni di linea: Suri ha provato con Lajunen e Klasen, mentre Fazzini è andato a formare un nuovo terzetto tutto ticinese con Sannitz e Bertaggia, mentre Bürgler ha affiancato Romanenghi e Lammer. Invariato, invece, il quarto blocco, così come le coppie difensive. In una mattinata in cui l’altra novità è il ritorno sul ghiaccio di Julian Walker, il 33enne attaccante che – pur se si è allenato in maglia gialla, il colore che contraddistingue i giocatori reduci da infortunio – mancava da fine settembre, dal terzo tempo della sfida con il Bienne. «Ragazzi, rilassatevi e divertitevi! – dice Kapanen più volte ai suoi uomini, interrompendo in un paio d’occasioni l’allenamento –. L’hockey è un gioco che deve portare gioia, non dovete essere così contratti e negativi».

Un pensiero, poi, articolato davanti ai giornalisti. «Continuare a criticarli non serve a nulla – spiega –. Devono ritrovare serenità, se vogliono tornare a vincere: pensare e ripensare agli errori non serve a nulla. Ed è ovvio che non sono contento, ma sta a noi dello staff riportare serenità e una dinamica vincente».

Zurkirchen: ‘È frustrante davvero, ma nelle ultime due serate un miglioramento s’è visto’

Si presenta ancora grondante di sudore, al termine di un allenamento piuttosto duro, caratterizzato pure da molti interventi da parte di Kapanen. E Sandro Zurkirchen, l’erede di Merzlikins tra i pali della porta del Lugano, non disdegna una sana autocritica dopo sei sconfitte di fila. Lui che di tutti i portieri del campionato è quello che ha giocato di più (con 1087 minuti e 59 secondi), ed è il settimo nella classifica degli interventi riusciti, con poco meno del 91 per cento (90,89%). «È frustrante davvero trovarsi in una situazione come questa, perché fa male uscire dal ghiaccio sei volte di fila con la delusione per aver perso – analizza il ventinovenne portiere svittese –. Penso però che nelle ultime due partite si è visto un miglioramento, e questa penso sia una cosa fondamentale. È un campionato difficile, e ogni sera è una battaglia in cui tutti possono battere tutti, ma è pure vero che ci sono alcuni punti in cui serve un cambio di direzione. E sappiamo cosa fare».

Una situazione del genere fa naturalmente male anche al portiere, il cui ruolo nell’hockey è fondamentale, e a cui – di conseguenza – in momenti tanto difficili si chiede ancora di più. «È vero, fa male perdere, ma io devo concentrarmi su quello che è il mio lavoro, facendo tutto ciò che mi è possibile per aiutare il Lugano a ritrovare la via del successo».
In una settimana delicata, specialmente per le trasferte sulle piste del Davos e dell’Ambrì. Più la sfida di stasera, in casa, contro il Rapperswil, che sembra davvero di importanza capitale. «Sapevamo che sarebbe stata una settimana tosta, e purtroppo nei Grigioni le cose non sono andate come volevamo. Ora, però, quello è il passato: nelle ultime due giornate posso dire che abbiamo lavorato bene sul ghiaccio, e dobbiamo tralasciare ciò che non ha funzionato e concentraci su ciò che abbiamo fatto di positivo, per dare una svolta alla situazione».

Poi, domani c’è il derby. Una sfida che per Zurkirchen avrà un sapore ancor più speciale, visto che in passato, e per quattro stagioni, aveva vestito la maglia dei leventinesi. «Non nego che quella partita per me ha un sapore speciale, ma del resto in Ticino per chi non ce l’ha? Tuttavia di sicuro non sarò nervoso: giocare alla Valascia non è facile per nessuno, ma d’altronde l’atmosfera che regna in pista non farà altro che aumentare la motivazione, ciò che è d’aiuto non soltanto per caricarsi nel modo giusto, ma pure per trovare la migliore concentrazione».

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