Hockey

È un Lugano ancora a secco

Dopo il Losanna, anche il Davos passa alla Cornèr Arena. Come avevano fatto i vodesi venerdì i grigionesi fanno la differenza nella seconda metà di partita 

17 settembre 2019
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Seconda partita, seconda sconfitta. Per un Lugano di Sami Kapanen che anche stavolta scende sul ghiaccio con due stranieri in difesa (così a star fuori tocca nuovamente a Linus Klasen), contro un avversario che – complice l'infortunio occorso all'americano Aaron Palushaj (dopo quello che aveva colpito Nygren nella preseason) è invece costretto a giocare con appena tre giocatori d'importazione. Assenze o no, la squadra di Wohlwend è quella che inizia meglio il confronto, mentre il Lugano fatica a trovare le misure all'avversario. Quando ci riescono, però, dal decimo minuto in poi, sono i bianconeri quelli più pericolosi, e vanno a più riprese vicinissimi al vantaggio, mentre i grigionesi si vedono annullare il gol d'apertura per un bastone alto di Baumgartner.

Il secondo tempo, curiosamente, almeno nella sua prima parte ha uno svolgimento simile al primo. Finché arriva la rete firmata da Chiesa, a quel punto tutto fuorché immeritata. Agli ospiti bastano tuttavia due minutini – tra il 35'19'' e il 37'35'' – per ribaltare la situazione, grazie a due invenzioni di Marc Wieser. E a quel punto per i bianconeri ricomincia il calvario visto alla prima uscita con il Losanna, con l'avversario che allunga (di Tenderby il 3-1, al 46'51'') mentre i bianconeri sembrano incapaci di reagire. Anche se Fazzini, a 1'20'' dal termine, a 6 contro 4 (fuori c'è Corvi) prova almeno a riaprire la partita. Invano, però

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