Hockey

Ad Ambrì si lavora sui due fronti

Prima uscita pubblica per i biancoblù, in attesa del saluto dei suoi tifosi nel pomeriggio. Duca: 'L'obiettivo? È la salvezza'

28 luglio 2019
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Prima l'assalto dei giornalisti, poi quello dei tifosi. Quando, nel tardo pomeriggio, attorno alle 18.00 (il lungo pomeriggio di animazione inizierà però già alle 14.00), sotto la volta della Valascia, l'Ambrì Piotta inaugurerà la sua stagione con il consueto bagno di folla di metà estate. Momento che segnerà il simbolico avvio dell'undicesima stagione da presidente di Filippo Lombardi, ciò che costituisce un record nella storia dell'Hcap. «Se avete fatto un giretto sulla piana dell'aeroporto, prima di venire qui – dice il presidente biancoblù ai cronisti presenti in sala, in occasione della conferenza stampa di presentazione  –, vi sarete accorti che il cantiere c'è. Cantiere che all'inizio ha preso il suo tempo, ma dopo la demolizione dell'hangar, l'impresa di costruzione – il consorzio 'La Montanara', che non è lo stesso che aveva realizzato lo scavo – ha iniziato a prodursi nei suoi primi lavori. E ci ha garantito che andrà a grande velocità per rispettare le tempistiche. E si sa, c'è sempre il rischio che possa verificarsi qualche intoppo, quindi l’importante era iniziare. Ogni lungo viaggio comincia con un piccolo passo, affinché fra due anni quella possa diventare la casa degna dell’Ambrì Piotta. Ma non solo, perché si tratta di un progetto di politica regionale che vuole contribuire allo sviluppo della regione». 

Quello dello stadio, però, non è l'unico cantiere che interessa l'Ambrì. Infatti, in quella che sarà la terza stagione dell'era di Luca Cereda (e di Paolo Duca),  prosegue pure il lavoro di consolidamento della nuova realtà biancoblù. «E per ciò che riguarda il campionato – dice il trentottenne directore sportivo –, dico subito che il nostro obiettivo sarà la salvezza. Dire ciò non significa fare demagogia oppure mettere le mani avanti. Il fatto è che siamo ben consci livello del campionato e di quello della nostra squadra, ma pure consapevoli che ogni stagione ha le sue dinamiche e che a ogni mese di settembre si riparte da zero. Ciò non vuol però dire che non proveremo a vincere ogni partita o che non lavoreremo duramente per continuare a migliorarci. Semplicemente, vuol dire che se, e quando, la raggiungeremo potremo tutti tirare un bel sospiro di sollievo».

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