Hockey

Pur senza incantare

Troppi regali per non approfittarne. Il Lugano fa suo il primo round col Davos. Oggi la replica, alla Vaillant Arena.

Ti-Press/Crinari
27 ottobre 2018
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Lugano – Va bene anche così. Di questi tempi, non è il caso di fare gli schizzinosi: il successo contro il Davos, ottenuto senza incantare, va benone per un Lugano ancora una volta non brillante.

Il 5-2 ratificato dalla terza sirena non deve trarre in inganno: perché se i bianconeri riescono a mettere cinque dischi alle spalle del portiere avversario, parte del merito è da attribuire alla formazione di Arno Del Curto, povera di idee e di costrutto. Ma prodiga, quello sì, in fatto di errori. Due su tutti, quello di Ambühl al 49’ e quello dell’accoppiata Stoop-Lindbäck al 53’ spaccato, che costano altrettante capitolazioni. Ma è solo il culmine di un match in cui gli ospiti addizionano un’incredibile sequela di imprecisioni e sbavature. I bianconeri non sono molto da meno, faticando pure loro a trovare trame capaci di partorire concrete occasioni da rete. Emblematici, in questo senso, sono i 37” con due uomini in più sprecati in avvio di match senza grande costrutto. A metterci una bella pezza è allora il solito Hofmann, che in coda al powerplay insacca di prepotenza da distanza ravvicinata. Non basta a seminare il Davos, che in uno dei pochi momenti di lucidità al 10’22” trova il guizzo che frutta il momentaneo pareggio. Che resisterà fino al terzo tempo, perché in quello di mezzo, caratterizzato da un hockey di medio-basso cabotaggio, nessuna delle due squadre riesce a trovare il pertugio giusto per passare. Del Curto prova a scuotere i suoi riportando davanti Ambühl, che per i primi 20’ viene riciclato in difesa. Ma nemmeno questa mossa serve a granché. Poco dopo metà partita i grigionesi scialano addirittura un tre contro uno (tiro di Pestoni parato da Merzlikins), sull’altro fronte Vauclair va a colpire i montanti della porta avversaria. Ma, appunto, il disco non entra, né da una parte, né dall’altra.

Ci vuole allora un’invenzione di Haapala e una stoccata di Hofmann, di gran lunga il più ispirato, per sbloccare una situazione fattasi viepiù stagnante. Il topscorer dei bianconeri si inventa una rapida verticalizzazione prima di scoccare il disco che regala alla sua squadra il secondo vantaggio della serata. Ma, ancora una volta, non sarà quello giusto, visto che meno di 2’ più tardi i grigionesi fanno nuovamente centro, stavolta con Hischier che sfrutta un rebound sulle assi di fondo. Poi però gli uomini di Ireland assestano l’uno-due che stende il Davos. Al 47’39” va a segno Walker (sulla circostanza Lindbäck non è esente da pecche), 59” più tardi è il turno di Riva, su passaggio del rientrante Klasen (e grazie al citato pasticcio di Ambühl). La frittata finale, come detto, la combinano ancora il portiere e Stoop: Bürgler ringrazia e infila il definitivo 5-2.

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