Hockey

Tutto in una notte

Niente più esami di riparazione: stasera in 60 minuti si assegna il titolo. Ireland: ‘A questo punto di favoriti non ce ne sono’.

27 aprile 2018
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Lugano – Adesso non solo sognare si può, ma è doveroso. Pareggiata una serie tutta in salita, il Lugano ha la grande opportunità di vincere il suo ottavo titolo. Perché stasera alla Resega saranno proprio gli uomini di Greg Ireland, reduci da due successi consecutivi, a essere leggermente favoriti nella “bella” contro lo Zurigo. «È come un sogno che si avvera – sottolinea il tecnico dell’Ontario –. Un sogno che comincia già da piccoli, quando su un piazzale, con un bastone in mano, si gioca a hockey con gli amici. Si sogna di essere in uno stadio traboccante e di giocare una partita decisiva. Non una gara 4 o 5 di qualsiasi serie di playoff. Ma la settima di una finale, e magari anche l’overtime di questa gara 7. Già allora cerchi di prepararti per un simile evento, e in fondo, inizi a familiarizzare con questo genere di emozioni. Perché sicuramente questa sfida di emozioni ne regalerà e ne farà vivere parecchie. Per me e per tutta la squadra, questa sfida è tutto ciò. Abbiamo la fortuna di realizzare uno dei grandi sogni che si hanno in tenera età. Ciò che si deve fare adesso è godersela, godersi questi istanti, confidando in tutto il percorso che è stato fatto per arrivare fino a questo epilogo. I ragazzi hanno sudato per questo momento, adesso ci siamo. Nella sfida decisiva si respirerà un’aria diversa dalle solite, con un ambiente che sarà sicuramente ancora più elettrizzante: fondamentale sarà farsi trovare pronti per l’imprevedibile, e mantenere il controllo delle proprie azioni, avendo bien chiaro nella testa cosa è importante fare e cosa invece evitare».

Sullo slancio dei due successi consecutivi, la formazione di Ireland sembra partire in leggero vantaggio in questa sfida decisiva... «Noi favoriti? In una gara 7 non ci sono favoriti. Entrambe le squadre sono arrivate fin qui vincendo tre confronti, ed entrambe porteranno in pista la medesima voglia di vincere. E poco importa se Kossmann dovrà fare a meno di un giocatore come Pettersson, perché nel roster dello Zurigo ci sono altri che possono prendere il suo posto senza farlo rimpiangere».

Alla Resega, stasera va in scena la sfida delle sfide, da cui solo una delle due contendenti uscirà vincitrice. Ma definitivamente stavolta. Con quali sentimenti vive gli istanti che precedono l’appuntamento più importante della stagione? «Il cammino per arrivare fino a qui è stato molto lungo e impegnativo. Ma è anche stato una costante crescita. Individuale e di gruppo. Personalmente reputo il campionato svizzero uno dei più competitivi del mondo: essere arrivato fin qui è un grande onore per me, ma il nostro lavoro non è ancora finito. Abbiamo una serie da chiudere, e lo vogliamo fare nel migliore dei modi». E cosa bisogna fare per riuscirci? «Mantenere il focus sulla partita e la massima concentrazione. E soprattutto avere quella forza mentale che ti permette di gestire nel migliore dei modi questo genere di partite».

‘Se siamo qui un motivo c’è'

Quali sono le parole giuste per spingere il gruppo a dare il meglio di sé in questi frangenti? «Non c’è più molto da dire: se siamo arrivati fin qui è perché il gruppo ha lavorato sodo. E allora non resta altro da dire se non di continuare a lavorare altrettanto duramente, che i risultati arriveranno. È come un esame: chi studia bene, lo può affrontare serenamente, chi invece non lo fa, rischia di farsi prendere dal nervosismo. Negli istanti che precedono una sfida simile si ripassano a mente tutti gli aspetti che si devono tenere in considerazione durante la partita. È come spuntare una check list».

Comunque vadano le cose, stasera calerà il sipario sul campionato 2017/18: «Un campionato che è stato impegnativo, ma che mi ha pure regalato molte emozioni. Ho visto il gruppo crescere, maturare e progredire. Ma percepisco nei giocatori la volontà di andare oltre, di salire anche quell’ultimo gradino della scala di quest’anno. Di prendersi quel titolo che inseguono da troppi anni».

Stefan Ulmer: ‘Ci sarà tanta, tanta pressione’

Lugano – Forte dei due match point annullati, il Lugano si presenta a gara 7 sicuramente con un morale più alto di quello dello Zurigo. «Questo è vero, ma è anche vero che siamo reduci da una partita che ci ha visti soffrire parecchio – tiene a sottolineare Stefan Ulmer –. Se mercoledì siamo stati in grado di espugnare l’Hallenstadion è stato anche per merito di Merzlikins, che in diversi frangenti si è dimostrato strepitoso. Il momentum adesso è girato un po’ a nostro favore, ma non fa testo: siamo all’ultimo atto, la partita più importante della stagione, e forse anche della carriera per taluni, e dunque ognuno farà di tutto per vincerla».

Vincerla, per il numero ventidue dei bianconeri, significherebbe chiudere nel migliore dei modi una stagione tribolata (vedi i vari infortuni) e soprattutto prendersi una rivincita personale dopo la finale persa contro il Berna due anni fa: «Ci siamo vicini, ma per il momento non abbiamo ancora vinto niente. Se perdiamo questa partita, infatti, chiuderemo la stagione da secondi classificati, esattamente come due anni fa, quando avevamo perso in cinque partite. Ora invece è una specie di... best of one. E ci sarà tanta, tanta pressione».

Niente gara 7 per Pettersson

Alla Resega Fredrik Pettersson non ci sarà. Il topscorer degli Zsc Lions si è infatti visto infliggere una squalifica di (almeno) un turno per la violenta carica ai danni di Maxim Lapierre negli istanti finali di gara 6. Allo stesso tempo, nei confronti del trentenne attaccante svedese è pure stata aperta una procedura ordinaria.

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