Hockey

'Più leggero, dopo la salvezza'

A differenza di Simion, Michael Fora supera il secondo taglio di Patrick Fischer. 'Penso che un po' di fiducia nei miei confronti la riponga'

16 aprile 2018
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Fino a ieri mattina c’erano ancora due ticinesi in Nazionale. Adesso, invece, ne è rimasto uno solo, dopo che Fischer ha deciso di tagliare l’attaccante del Davos Dario Simion, risparmiando il giovane capitano dell’Ambrì Michael Fora. «Anche stavolta ho potuto vedere cosa serve per poter giocare a questi livelli, cosa ci vuole per poter vincere questo genere di partite – dice il ventiduenne difensore di Giubiasco –. Sono tutti insegnamenti che cercherò di mettere in pratica per migliorare il mio gioco».

Otto anni dopo Paolo Duca, che coronò la stagione 2009/2010 con la sua presenza a Mann­heim, Fora potrebbe essere il prossimo ticinese dell’Ambrì a disputare un Mondiale. Se ci riuscirà già quest’anno è presto per dirlo (molto dipenderà dalle fortune degli svizzeri impegnati nei playoff oltreoceano), resta il fatto che Patrick Fischer sembra tenerlo in grande considerazione. «Avendo partecipato a diversi appuntamenti con la Nazionale quest’anno, penso che un po’ di fiducia nei miei confronti la riponga» risponde cauto, e prosegue aggiungendo che sta a lui guadagnarsi la fiducia con ciò che porta sul ghiaccio in partite come quella di Malley. E se gli si fa notare che la fiducia del selezionatore sembra ben riposta a giudicare dalle prestazioni fornite, condite anche dalla rete di venerdì nella prima delle due amichevoli contro i bielorussi, l’analisi di Fora è ponderata e lascia trasparire tutta la compostezza che contraddistingue il roccioso difensore fuori dal ghiaccio: «Il bilancio personale delle due uscite è abbastanza buono – spiega –. Ho fatto vedere cose buone ma allo stesso tempo so che devo migliorare in altri aspetti del mio gioco; penso soprattutto nella costruzione del gioco, ma anche nel gioco difensivo».

A proposito della partita di ieri, contraddistinta da innumerevoli penalità (ben diciassette da due minuti) e parecchio nervosismo – ciò che ha peraltro permesso alla Svizzera di giostrare per lunghi tratti della partita con l’uomo in più, permettendole di allenare il powerplay – Michael è convinto che a questi livelli tanta fisicità è normale anche nelle amichevoli, poiché i giocatori scendono in pista con l’obiettivo di guadagnarsi il posto per i campionati del mondo. «Ci sono sempre tante emozioni in pista – aggiunge –. Noi siamo entrati con la mentalità giusta e quando il livello è così alto, poi è facile che ogni tanto si perda il controllo di queste emozioni». Bene allora che a perdere più spesso la testa siano stati i bielorussi, tutto sommato dominati da una Svizzera molto più propositiva e che ha concretizzato poco rispetto alla mole di occasioni create. Ai Mondiali mancano ormai solo diciotto giorni, e settimana dopo settimana la selezione definitiva di Fischer si va componendo. Ieri, oltre al valmaggese Simion, il selezionatore ha deciso di tagliare Suri, Wick, Rossi e Zryd, annunciando l’arrivo di Noah Rod e Calvin Thürkauf dal Nordamerica, oltre ai già annunciati sette giocatori del Berna (Haas, Scherwey, Moser, Untersander, Genoni, Bodenmann e Rüfenacht). E alla domanda se per Fora in questa stagione il meglio, sportivamente parlando, sia già arrivato oppure debba ancora venire, lui risponde così: «Sul piano sportivo ho già raggiunto molti obiettivi questa stagione – afferma–, centrare il traguardo stagionale con l’Ambrì è stato molto importante sul piano personale. Infatti ora mi sento più leggero dopo la salvezza e guardo con ottimismo alla prossima stagione».

Sull’immediato futuro, invece, il ticinese non si pronuncia. Eppure, per lui – che nel weekend tornerà in pista per il doppio test amichevole con la Norvegia (venerdì sera a Langenthal e sabato pomeriggio a Biasca) – un’altra, sontuosa soddisfazione, potrebbe essere dietro l’angolo.

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