Hockey

Raddoppio del Lugano: espugnata la Bcf Arena

I bianconeri concretizzano il break imponendosi in casa del Friborgo per 5-2. E la serie va sul 2-0 per Lapierre e compagni

13 marzo 2018
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Questa volta a vestirsi da San Giorgio e trafiggere il Drago (due volte) è Maxime Lapierre. Ciò che conta è che il Lugano espugna Friborgo con una prova maiuscola e si porta sul due a zero nella serie. A un Friborgo votato un po’ scriteriatamente all’attacco il Lugano oppone ordine, solidità e tantissima concretezza davanti. Sin dall’avvio il Friborgo, che ripropone la famigerata prima linea offensiva composta dal capitano Sprunger con Cervenka e Birner, schiaccia il piede sull’acceleratore e prova a sorprendere i bianconeri. La prima occasione nitida giunge già al terzo minuto con una deviazione volante di Cervenka su un appoggio dalla blu del topscorer Kienzle. Il Lugano si difende ordinatamente ma stenta ad installarsi con continuità nel terzo offensivo. Contro l’andamento del gioco, al 4'17” Sannitz fa ciò che non era riuscito a Cervenka e cioè sporca un disco fluttuante messo in movimento da Furrer e lo insacca tra i gambali di Brust. I dragoni, storditi, tornano a macinare gioco, mentre il Lugano si affida soprattutto alla sua prima linea e a un Furrer versione fromboliere che si rende ripetutamente pericoloso con tiri dalla blu. Sul finire del primo tempo il raddoppio del Lugano suggella un buon momento della truppa di Ireland. Hofmann pesca Lapierre nello slot liberissimo, il numero 25 ha tutto il tempo di abbozzare una finta su Brust e sebbene il disco gli sfugga supera in un qualche modo la linea di porta. 
Il secondo terzo si apre nuovamente col Friborgo pericoloso dalle parti di Merzlikins e dopo nemmeno due minuti dal rientro sul ghiaccio, con un po’ di fortuna Marchon accorcia le distanze sospingendo in porta un disco rocambolesco col petto. La partita si fluidifica e assume un ritmo forsennato: poche le interruzioni di gioco, incalzanti i ribaltamenti di fronte e numerosi i duelli rusticani alle assi. Dopo l’ennesimo powerplay non sfruttato dai burgundi, il Lugano ritrova ordine e disciplina e, sebbene la partita sul lato del risultato sia sempre appesa ad un filo, dimostra di poter essere superiore ai dragoni. L’allungo giunge a 40” prima della sirena e lo firma ancora Lapierre, il canadese questa volta non ha bisogno della dea bendata, ma si affida interamente alla sua astuzia nello sfruttare Brust per mandare in rete il disco da posizione molto defilata. 
Nell’avvio dell’ultimo terzo, al 42'30” tutta la pista esulta, ma il disco che pareva in porta rispunta a gioco fermo dal gambale di Merzlikins (l’unica parte rimasta fuori dalla gabbia). Il Friborgo spinge e le prova tutte; il Lugano si affaccia dalle parti di Brust solo con l’uomo in più: quanto basta per portarsi cinicamente sul 4-1 con Johnston, servito con un passaggio illuminante da Lajunen. Birner al 50' riporta sotto i suoi, ma da lì in poi i bianconeri fanno quadrato intorno a Merzlikins e gestiscono ordinatamente le folate offensive dei burgundi, resistendo anche all’asfissiante assedio finale e trovando il definitivo 5-2 di Ulmer (a porta sguarnita).

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