Hockey

Daniel Steiner e il Bienne: un divorzio velenoso.

(Sara Solcà)
11 novembre 2016
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Daniel Steiner e il Bienne sono ormai ai ferri corti. Il contenzioso tra le due parti terminerà probabilmente in tribunale. L’ex attaccante di Ambrî e Lugano, scaricato a fine stagione dalla società bernese, è però ancora sotto contratto. In effetti, contrariamente a Zugo e Kloten, che decisero ad esempio di rompere il contratto con Bürgler rispettivamente Guggisberg, il Bienne continua a pagare il giocatore versando lo stipendio mensilmente. Il 36enne, definito persona non grata, non può nemmeno allenarsi con Earl e compagni.

Negli scorsi giorni, sulle pagine di un noto quotidiano zurighese, un ex compagno di squadra, restando anonimo, ha pesantemente criticato Steiner definendolo una diva, un egoista e affermando che nessuno voleva più giocare con lui. Ma è veramente così? Daenu, sniper di razza, ha la fama del giramondo, nella sua lunga carriera non si è mai fermato a lungo nello stesso posto e questo fatto crea sovente pregiudizi. Inoltre ha una forte personalità e ciò può causare malumori. Ma mai in passato gli era stato gettato così tanto fango addosso e d'altronde 17 anni di professionismo non sono sicuramente frutto del caso bensì merito di talento, impegno e preparazione oculata. 

“Io ho trascorso molto tempo con lui quando giocavamo assieme in Leventina due anni or sono”, racconta Adrien Lauper. “Spesso, quando avevamo qualche giorno libero, rientravamo assieme in automobile verso Berna e Friborgo. Lo adoro come persona e siamo ancora in contatto.” Un’intesa che funzionava anche sul ghiaccio. “Esattamente, amavo giocare con lui, era un estremo piacere essere al suo fianco” puntualizza il nativo di Grolley, sovente suo compagno di blocco insieme ad Adam Hall.

Un tryout disputato da Steiner all’inizio di settembre con l’Olten non è sbocciato in un contratto a causa del mancato accordo finanziario tra il Bienne e il giocatore. Il numero 77 ha cercato di fare valere il diritto nel poter esercitare la sua professione e di partecipare dunque agli allenamenti con la truppa di Kevin Schläpfer. La sua richiesta è stata però rifiutata dal club giallorosso.

Attualmente Steiner, nel frattempo trasferitosi a Zugo, si tiene in forma allenandosi individualmente in mezzo ai giovani ragazzi dell’Evz Academy. “È un uomo molto simpatico e aperto”, spiega il 18enne Cyril Oehen, membro dell’accademia locale e giovane speranza degli svizzero centrali. “Da circa un mese e mezzo è nostro ospite, ma si allena per conto suo a parte. Lo osserviamo in allenamento, da fondo alle sue energie dando sempre il massimo, decisamente non si risparmia. Poter osservare un elemento della sua esperienza durante alcuni esercizi è molto interessante. Noi ragazzi approfittiamo molto della sua presenza”, conclude il polivalente lucernese.

Purtroppo per Steiner, evidentemente il Bienne non la pensa così, anzì. Se non dovessero quindi esserci ribaltamenti clamorosi, il litigio tra le due parti rischierà dunque di finire davanti a un giudice. Per Steiner sarebbe con ogni probabilita il triste epilogo di una carriera di tutto rispetto. E allora sorge spontanea una domanda: perchè i seeländer non hanno semplicemente rotto il contratto, pagando a Steiner quello che gli spetta e lasciandolo libero, invece di tenerlo in ostaggio e non permettendogli di prendere parte alle sedute di allenamento?

Nel campionato scorso l’ala aveva pur sempre segnato 17 reti risultando il miglior realizzatore del team. Eppure, a quanto pare, il caprio espiatorio o perlomeno uno dei responsabili della pessima stagione culminata con la sconfitta nella finale dei playout, è lui. Intanto, sino alla fine del contenzioso, le parti interessati non si esprimeranno più pubblicamente, ma questa vicenda continuerà a far discutere.

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