Formula 1

Ercole Colombo, una vita a scatti

Personaggio noto e molto amato nel mondo dei motori, racconta la sua Formula Uno con parole e immagini storiche

foto di Ercole Colombo
11 gennaio 2018
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Ercole Colombo è il fotografo della Formula Uno per eccellenza. Da 47 anni segue il campionato e ha realizzato milioni di scatti.

Quando ha deciso di diven­tare un fotografo?
Mio padre era un appassionato fotografo e si dilettava a dipingere con gli acquarelli le foto bianco e nero, visto che il colore ancora non esisteva. La macchina fotografica era per me un oggetto mitico, che si poteva toccare solo con autorizzazione. Noi abitavamo a fianco dell’Autodromo nazionale di Monza e così mio padre mi ha pure trasmesso la malattia per i motori. Mi ricordo Ascari, Fangio. Sono entrato la prima volta nel 1950, per poi essere barelliere dal 1961 pur di stare in pista, vicino alla postazione dei commissari, pronto a intervenire in caso di incidente. E così poi iniziai a scattare fotografie di qualsiasi cosa si muovesse sul tracciato, che fossero auto o moto.

La sua fotografia è da tutti considerata storia. Le propongo dei nomi, lei ci racconta gli uomini e i piloti. La usiamo come una Polaroid, insomma, per degli scatti di vita attorno ai motori. Cominciamo da Clay Regazzoni.
La prima parola è “amico”. Ci siamo divertiti in giro per il mondo come matti, facevamo jogging assieme, si andava a ballare. Clay aveva il più bel sorriso della F1 di allora. Era magnetico, pieno e vero. Le foto con lui riuscivano sempre. In pista era il campione che abbiamo amato tutti.

L'intervista completa a pagina 23

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