Calcio

Guidotti cuor di Lugano, che pareggio al Letzigrund

Il ticinese sigla il 2-2 al 91' contro uno Zurigo con un uomo in più dal 53' per l'espulsione di Sabbatini. Perla di Gerndt per l'1-0, Marchesano il migliore

26 settembre 2020
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Era già successo all'esordio contro il Lucerna di ritrovarsi in dieci, e di riuscire comunque a portare a casa i tre punti. Stavolta il punto è uno solo, ma ha il peso di una vittoria, perché il pareggio che il Lugano ha colto al Letzigrund contro lo Zurigo (2-2) è maturato al 91' grazie a Guidotti, nell'unica sortita offensiva dei bianconeri lungo una ripresa che li ha visti in inferiorità numerica dal 53' per l'espulsione (doppio ammonimento) di capitan Sabbatini. Il più classico dei colpi di scena, quando ormai tutto stava a indicare che lo Zurigo, colpito da Gerndt in avvio ma poi in grado di ribaltare le sorti dell'incontro con Sobiech e Marchesano, potesse imporre la propria legge al termine di una sfida che avrebbe anche meritato di vincere. Con questo Lugano, però, i conti vanno fatti alla fine, e il conto che Guidotti ha firmato in calce è di quelli salati, per la squadra di Ludovic Magnin.

Gerndt, che meraviglia

Piuttosto movimentato il primo tempo, in cui il Lugano ha mostrato le cose migliori in avvio, per poi cedere il controllo delle operazioni alla squadra di Magnin, una volta passata in vantaggio con Gerndt. E che gol, quello dello svedese! Una perla, una rete che ha tutto quello che serve per figurare nelle top-3 assolute al termine di un campionato che si appena aperto. Per la bellezza dell'esecuzione, per la raffinatezza del gesto tecnico con un piede sinistro che sappiamo essere vellutato, dal quale è partito un fendente al volo di collo pieno su invito dalla bandierina di Lovric semplicemente fantastico. Palla nel sacco, sotto la traversa. Dagli spalti deserti del Letzigrund sono applausi convinti, e Lugano meritatamente in vantaggio.

Da lì in poi, però, lo Zurigo ha trovato il modo di entrare in partita, forse destato proprio dalla meraviglia dello svedese. Alla quale ha replicato appoggiandosi a Marchesano, vicino al pareggio con un destro "strozzato" da ottima posizione, e agli impulsi dalla corsia destra, quella presidiata a fatica da Guerrero, in difficoltà contro Rohner. Fallita un'occasione favorevole da parte di Lavanchy in azione di rottura, i bianconeri si sono fatti schiacciare, ma con Lovric sono andati ancora una volta vicini al raddoppio (la conclusione dell'austriaco ha fatto la barba al palo)).
Meglio lo Zurigo, sul piano della manovra, ma ospiti temibilissimi in contropiede, in perfetto stile Jacobacci.

La spinta dei padroni di casa, continua e insistita, ha però trovato la giusta ricompensa con il gol del 29enne centrale tedesco Sobiech, defilatosi sul secondo palo per sfruttare l'invito al bacio da azione di calcio d'angolo dell'immancabile Marchesano, il migliore dei suoi. Completamente perso da Kecskes, il 29enne centrale tedesco (scuola Borussia Dortmund, in prestito dal Colonia) ha fatto centro da pochi centimetri, rimettendo a posto un punteggio che Ceesay poco prima aveva cercato di ritoccare infilandosi tra Maric e lo stesso bulgaro. Avvisaglie di un pareggio, dopo alcuni presagi di raddoppio non concretizzatisi, materializzatosi sugli sviluppi dell'ennesima palla inattiva. Un pareggio che al 45' è parso il risultato più equo di una prima frazione piacevole, ancorché un po' troppo spezzettata dai falli.

‘Rosso’ a Sabbatini, ticinesi in dieci dal 53'

La ripresa si è aperta con un'occasione sul conto dell'ex Ceesay (azione avviata da Marchesano, onnipresente, Osigwe ben piazzato), ma soprattutto con il colpo di scena dell'espulsione di capitan Sabbatini, punito forse troppo severamente con un primo giallo al 26', ma poi giustamente sanzionato con un secondo cartellino al 53' per un fallo troppo duro ai danni di Schättin. 

Il classico episodio sfavorevole che cambia le sorti della partita, incanalandola ancor più di quanto già fosse prima del "rosso" in direzione del dominio dello Zurigo, padrone del campo in virtù anche dell'uomo in più. La supremazia, vieppiù netta, si è concretizzata nel 2-1 di Marchesano, di gran lunga il miglio in campo, autore di un preciso colpo di testa in anticipo su Daprelà, su invito dalla solita corsia destra del 18enne Wallner. Meritatatissima, la soddisfazione personale per il ticinese, salutato alla sua uscita dal campo da un'ovazione, poco prima che Osigwe tenesse in piedi il risultato e il Lugano trovasse l'incredibile rete del pareggio al 91', con Guidotti, lesto a infilare Brecher da due passi, anche stavolta sugli sviluppi del calcio d'angolo della disperazione calciato da Macek, in campo da appena tre minuti.

Come dire che non è finita finché non è finita. A maggior ragione quando in campo c'è un Lugano che, come ricordato da Jacobacci alla vigilia del confronto, sa soffrire, eccome se lo sa fare. E con un uomo in meno riesce addirittura ad esaltarsi.

Zurigo - Lugano 2-2

Reti: 9' Gerndt 0-1. 37' Sobiech 1-1. 76' Marchesano 2-1. 91' Guidotti 2-2

Zurigo: Brecher; Wallner (79' Winter), Sobiech, Omeragic, Schättin; Sohm, Domgjoni; Rohner (62' Tosin), Marchesano (88' Nathan), Schönbächler (79' Koide); Ceesay (62' Kramer)

Lugano: Osigwe; Kecskey, Maric, Daprelà; Custodio (87' Macek); Lavanchy, Lovric (62' Guidotti), Sabbatini, Guerrero (87' Ardaiz); Bottani (73' Covilo), Gerndt (73' Holender)

Arbitro: Horisberger

Note: 1'000 spettatori. Zurigo senza Hekuran Kryeziu (squalificato), Bangura, Kololli (infortunati),  Janjicic (ammalato). Lugano senza Lungoyi (squalificato) e Baumann (infortunato). Ammoniti: 4' Lovric. 26' Sabbatini (poi espulso al 53' per doppio ammonimento). 89' Nathan.

 

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