CALCIO

La Fifa ribadisce: infondate le accuse contro Infantino

Caso Lauber: 'Sarebbe meglio occuparsi dei vecchi casi con sospetti ben più gravi', ha affermato in una conferenza stampa il vice segretario Alasdair Bell

3 agosto 2020
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I vertici della FIFA hanno ribadito oggi in una videoconferenza le critiche per il procedimento penale aperto nei confronti del suo presidente Gianni Infantino. L'inchiesta si concentra sui temi sbagliati e non è escluso che dietro ad essa si celi un complotto fra alti funzionari del calcio mondiale. «Sarebbe più importante occuparsi prima dei vecchi casi con gravi sospetti piuttosto che dell'incontro di Infantino con il capo del Ministero pubblico della Confederazione (Mpc)», ha dichiarato il vice segretario generale della Fifa, Alasdair Bell, nella videoconferenza trasmessa dalla Scozia.

Bell non ha escluso la possibilità che le accuse contro Infantino siano originate da una cospirazione di funzionari del calcio mondiale. «Sono successe cose strane –, ha detto l'avvocato, senza essere più preciso –. Ci sono amici e ci sono rivali. Una caduta di Infantino potrebbe essere nell'interesse di alcune persone». Giovedì scorso il procuratore federale straordinario Stefan Keller aveva avviato un procedimento penale contro Infantino in relazione agli incontri avuti con il dimissionario procuratore generale della Confederazione Michael Lauber. L'accusa è in particolare di istigazione ad abuso d'autorità. L'inchiesta è diretta anche contro il procuratore dell'Alto Vallese Rinaldo Arnold, che pure avrebbe partecipato al primo incontro tra Infantino e Lauber. Keller ha inoltre chiesto la revoca dell'immunità del capo dell'Mpc.

'Nessuna prova sufficiente'

La Fifa ha risposto ieri per la prima volta alle accuse, sostenendo in una nota che il procuratore straordinario Keller non ha fornito «né sufficienti indizi, né una base legale chiara e giustificabile per l'apertura di un procedimento». I controversi incontri con Michael Lauber non erano segreti e Infantino non avrebbe violato né il diritto svizzero, né il regolamento della Fifa. Trovarsi in alberghi e ristoranti – si legge ancora nella nota – è stato un desiderio del Ministero pubblico della Confederazione.

Bell ha ribadito oggi che Infantino non è colpevole di alcun reato e che la Fifa farà tutto il possibile per «portare alla luce la verità». Gli incontri sono serviti a scambiare informazioni e ad esprimere la volontà della nuova dirigenza a cooperare con le autorità nel chiarimento delle irregolarità precedenti alla nomina di Gianni Infantino alla presidenza della Federazione internazionale di calcio. Né Lauber, né Infantino, secondo le loro stesse dichiarazioni, hanno registrazioni dei loro incontri avuti in alberghi e ristoranti. Entrambi presumibilmente non si ricordano del terzo incontro. Il vice segretario generale non ha peraltro voluto fornire una risposta concreta sulla possibilità che, in seguito a questo caso, la Fifa possa ritirare la sua sede da Zurigo e della Svizzera. Tutto questo «non è molto incoraggiante», si è limitato a dire.

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