Calcio

Conciliazione fallita, continua la guerra tra Acb e Lugano

I membri granata e quelli bianconeri (con l'Fc Chiasso) del Team Ticino si sono trovati stamattina in Pretura per tentare senza successo di sbloccare lo stallo

14 novembre 2019
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Arriverà in un aula di tribunale il braccio di ferro tra Acb e Fc Lugano in seno al Team Ticino? Non è ancora possibile dirlo con certezza, ma da oggi tale possibilità è un po' più reale. È infatti fallito il tentativo di conciliazione tra i granata e la stessa Associazione che gestisce il calcio d’élite giovanile nel nostro cantone andato in scena questa mattina nella Pretura di Bellinzona, dove si sono ritrovati Flavio Facchin e Marcello Censi in rappresentanza del club bellinzonese, Michele Campana dell'Fc Lugano e Nicola Bignotti dell'Fc Chiasso (tutti membri del nuovo comitato del Team Ticino).
I punti salienti erano due, entrambi promossi dalla società della capitale. Nel primo caso Facchin e soci chiedevano l’annullamento delle risoluzioni adottate durante l'assemblea generale dell'Associazione dello scorso 16 luglio, in sostanza il nuovo statuto, con in particolare la semplice maggioranza sufficiente anche per le decisioni importanti (ad esempio la nomina del comitato e del direttore tecnico) a essere loro indigesta. Questo facendo leva sul presunto doppio ruolo – contrario al regolamento della Sfl, di fatto vincolante per il Team – nel Lugano e nel Chiasso del membro Leonid Novoselskiy.
L’altro contenzioso verteva sull’ormai famoso contributo Uefa di 600mila franchi – ossia il 4 per cento dei profitti complessivi di Champions ed Europa League che l’Uefa distribuisce ai club che non partecipano alle fasi a gironi delle due competizioni – versato due stagioni fa all’Fcl in quanto società della massima serie ma destinato alla formazione (e sul quale si deve esprimere la Pretura di Lugano, a sua volta interpellata dai bellinzonesi). Su mandato del vecchio comitato dell’Associazione, i granata avrebbero dovuto recuperare tale somma, incarico però poi ritirato dal nuovo comitato (che vede la società bianconera, appoggiata dal Chiasso, in maggioranza). E proprio tale mossa (la revoca della cessione di credito) è stata contestata dall’Acb.
Ebbene, visto che le parti sono rimaste ferme sulle loro posizioni, si è deciso di sospendere entrambe le procedure, in attesa di eventualmente riuscire a risolvere i problemi in altre sedi: all'interno del comitato stesso del Team per quel che riguarda la revoca della cessione di credito, in una possibile Assemblea che dovrebbe venir convocata per gennaio per un'eventuale modifica degli statuti, come richiesto dai granata.

Facchin: 'Fermi sulle nostre richieste'. Campana: 'Quella dell'Acb è solo strategia'

«Diciamo che è stato un incontro un po' interlcutorio visto che non siamo arrivati a nessun risultato – ci spiega il vice presidente del Bellinzona Flavio Facchin, accompagnato anche dall'avvocato Rocco Taminelli –. Abbiamo però stabilito dei prossimi possibili passi per poter proseguire nelle trattative e in particolare la nostra speranza è quella che in una prossima assemblea, probabilmente a gennaio e che avremmo comunque già dovuto convocare, vengano accettate le nostre richieste andando a rivedere taluni aspetti dei nuovi statuti, in primis quello legato al quorum sulle decisioni importanti. Per questo abbiamo deciso di sospendere la procedura e lo stesso vale per l'altra trattanda (i 600'000 franchi, ndr), per la quale ci aspettiamo che i nostri interlocutori ci ripensino e ritirino la decisione di revoca». «Quest'ultima – fa notare Taminelli – è comunque una questione molto tecnica ed è legata nel merito a quella pendente a Lugano (in sostanza il tentativo dell'Acb di recuperare il contributo destinato alla formazione che l'Uefa ha versato all'Fc Lugano, ndr), dove siamo ancora fermi allo scambio degli allegati e di conseguenza, se non si arriva a un accordo, ben lontani da una decisione».

Un Acb che è quindi irremovibile sulle proprie idee e richieste, ma che allo stesso tempo spera in un cedimento sul fronte opposto... «Dall'altra parte non sono convinto che siano tutti concordi, alcuni membri di comitato sono più aperti, altri più fermi, per cui la speranza è che possano nascere delle discussioni che possano fare breccia e portare allo sblocco di questa situazione».

«Putroppo l'incontro è andato nell'unico modo in cui poteva andare visto l'atteggiamento del Bellinzona, non si è conciliato nulla – afferma con rammarico il direttore generale del Lugano Michele Campana, spalleggiato dall'avvocato Enea Petrini e da Nicola Bignotti, amministratore unico dell'Fc Chiasso –. Abbiamo capito che nemmeno il Bellinzona crede davvero in quello che sta facendo, è semplicemente una strategia per arrivare a ottenere qualcosa. Cosa esattamente bisogna ancora capirlo, ma probabilmente proporranno delle modifiche statutarie che verranno poi discusse forse in comitato e sicuramente nella prossima assemblea».

In sostanza la partita dalla Pretura torna a giocarsi nuovamente all'interno del Team Ticino stesso, dove le parti cercheranno per l'ennesima volta di trovare un accordo. Non dovesse accadere, dal momento in cui verrà tolta la sospensione a una delle procedure (probabilmente dopo la citata assemblea), l'Acb avrebbe tre mesi di tempo per portare tutto in tribunale. Ipotesi questa che visto come sono andate finore le cose, appare purtroppo tutt'altro che remota.

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