Calcio

L’Acb scalda i motori in vista della ripresa del campionato

Sabato 3 agosto il Bellinzona scenderà in campo a Yverdon. Tirapelle: ‘La società ha chiesto un torneo importante’

'La parola promozione non deve farci paura' (Ti-Press)
25 luglio 2019
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La data d’esordio della Promotion League è sempre più vicina. Sabato 3 agosto il Bellinzona scenderà in campo a Yverdon, per un debutto da brivido contro la seconda forza della passata stagione. La preparazione della truppa granata procede senza sosta in vista del primo incontro ufficiale e la squadra, così come lo staff tecnico, è ansiosa di replicare quanto di positivo è stato fatto nella passata stagione. «Siamo reduci da un buon campionato, ora mi aspetto un’ulteriore crescita da parte di tutto il gruppo – spiega mister Luigi Tirapelle –. La società si aspetta uno sforzo supplementare e noi dobbiamo fornire il massimo impegno per dare ancora di più».

Neanche la parola “promozione” fa paura. «Questo termine non deve diventare uno spauracchio, bensì uno stimolo per fare meglio. C’è la voglia da parte di tutti noi di centrare quest’impresa. Non è semplice, vista la presenza di squadre attrezzate come l’Yverdon, ma noi lavoriamo per dare sempre il cento per cento e vendere cara la pelle in ogni singola partita. La dirigenza ci ha chiesto di fare un campionato importante». Per il momento non sono attesi grossi cambiamenti a livello tattico. Quanto provato finora segue la falsa riga della passata stagione, con l’aggiunta di alcune varianti. È comunque presto per dare una definizione finale, dal momento che il mercato in entrata, dopo gli ingaggi di Marko Rajkovacic, Leonardo Melazzi e Patrick Cazzaniga, non è ancora chiuso. «Adatterò la squadra a seconda delle esigenze e di chi arriverà. Spero che la rosa venga definita il prima possibile. Sarebbe stato meglio avere l’organico al completo già prima, dato che mancano dieci giorni alla ripresa del campionato, ma so che la società è attiva per ingaggiare altri elementi». La preparazione va avanti in ogni caso. «Lamentarsi non serve a niente, io lavoro e cerco di ricavare il meglio da chi ho a disposizione. È inevitabile ritrovarsi con delle assenze, c’è anche qualche giocatore che parte, per concedersi alcuni giorni di vacanza. Devo essere io ad adattarmi alle circostanze».

Magnetti capitano

A prescindere dai nomi, dovrà essere ancora una volta il gruppo l’arma in più di questo Bellinzona. Come è stato del resto negli ultimi due anni. «Ognuno deve dare il meglio di sé per continuare a migliorarsi e mantenere viva questa fame, questa voglia di andare oltre i propri limiti».

La conquista del risultato passa dall’impegno di tutti. «Per vincere c’è bisogno dell’intera squadra, di coesione. Non è sufficiente il singolo. Mi aspetto soprattutto una crescita a livello di personalità, di mentalità e di convinzione nei propri mezzi. Poi, se all’interno di questo percorso generale ci sarà qualche individualità che riuscirà a esprimersi ancora meglio rispetto all’anno scorso, tanto meglio. Penso soprattutto ai giocatori che hanno già assaporato, magari per poco tempo, le categorie superiori e avrebbero voglia di ritornarci». Per quanto concerne il capitolo stadio, poter tornare a giocare al Comunale, nell’impianto cittadino, circondati dal calore e dall’affetto della propria gente, darà sicuramente un’ulteriore spinta alla squadra. «Ci vorrà ancora un po’ di tempo, perché ci sono dei lavori da ultimare e delle tempistiche da rispettare. Dovremo infatti affrontare i primi impegni in trasferta. Pazienza. Vuol dire che nel girone di ritorno avremo più partite tra le mura amiche e potremo sfruttare il supporto del nostro pubblico nel migliore dei modi. L’appello che faccio ai tifosi granata è questo: abbonatevi in massa per stare vicino al Bellinzona e aiutate i calciatori a riconquistare “la Lega perduta”, come recita il messaggio promozionale della campagna abbonamenti». Con la partenza, tra gli altri, di Tito Tarchini (al Mendrisio, ndr), l’Acb ha anche bisogno di un nuovo capitano. In questo senso, le idee sono piuttosto chiare, dato che Gaston Magnetti era solito indossare la fascia nelle partite in cui Tarchini era assente. «Ritengo che tocchi a lui assumere questo ruolo».

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