Calcio

Il Lugano e Sabbatini sono pronti a ripartire

A Cornaredo ultimi preparativi in vista del debutto stagionale, in trasferta a Zurigo. Il capitano: ‘Test importante per noi’

Ti-Press
19 luglio 2019
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Pronto a lottare e a supportare i compagni. Pronto a indossare la casacca bianconera per l’ottava stagione consecutiva. Desideroso di intraprendere una nuova avventura europea, la seconda con il Lugano. Jonathan Sabbatini, centrocampista classe 1988, di battaglie ne ha combattute parecchie, dall’esordio in Super League nel 2012 alla finale di Coppa, passando per la storica promozione conquistata nel 2015. Alla vigilia dell’esordio del suo Lugano, il centrocampista si fa trovare pronto, motivato e fresco di rinnovo. «Sono molto contento di essere giunto a un accordo con la società – racconta il numero 14 –. C’era la volontà da entrambe le parti di continuare assieme».

Una scelta dettata non solo dall’aspetto calcistico. «Considero questa come la mia squadra del cuore. Inoltre i miei figli sono nati qui e tutta la mia famiglia si trova bene in città. Penso di avere preso la decisione migliore per tutti». Nel calcio moderno rimanere per otto anni consecutivi nello stesso club non è un traguardo scontato. L’attaccamento alla maglia è un valore importante, tanto per i tifosi quanto per le stesse società. E la fedeltà di Sabbatini verso i colori bianconeri è stata premiata, due anni fa, con la consegna dei gradi di capitano. «Si tratta di un simbolo importante. Se hanno deciso di affidarmi la fascia significa che credono in me e io devo dimostrare in ogni momento, sia dentro che fuori dal campo, di meritarla, fungendo da esempio per i giovani. È una motivazione in più a tirare fuori il meglio».

Il ruolo del leader ha un peso importante sia sul terreno di gioco sia all’interno dello spogliatoio. È la figura che fa da collante tra i calciatori e lo staff. Esistono però diversi modi per interpretarlo, da quelli più carismatici e presenti a quelli più pacati e silenziosi. «Personalmente, sono uno che dentro al campo comunica con gli altri – prosegue Sabbatini –. Ho un ottimo rapporto con i miei compagni e dico onestamente quello che penso. Non parlo troppo, per evitare di mettere una pressione eccessiva, poi se qualcuno sbaglia atteggiamento bisogna comunque farglielo notare e cercare di spiegargli che le cose vanno fatte in un certo modo. In generale, cerco di tirare fuori il meglio da tutti».

La squadra e l’intero staff tecnico si apprestano ora a competere, tanto in ambito svizzero quanto a livello internazionale. Prendere parte a tre competizioni necessita di un impegno maggiore da parte di ognuno. «Giocare molte partite fornisce degli stimoli in più. Dovremo essere bravi a gestire le trasferte e gli allenamenti. Penso che l’Europa League sia un’ottima opportunità per quei giovani che ambiscono a giocare a determinati livelli, perché possono mettersi in evidenza e mostrare le qualità che possiedono. Inoltre, confrontarsi con certi avversari permette di crescere».

‘Domenica un test importante per noi’

Per il Lugano, come detto, è ormai giunto il momento dell’esordio. La truppa di Celestini scenderà in campo domenica pomeriggio al Letzigrund per fronteggiare lo Zurigo. «Sarà un test molto importante anche per capire a che punto siamo, per vedere cosa funziona bene e cosa va invece perfezionato, dal momento che abbiamo iniziato la preparazione meno di un mese fa. Sarà un match difficile, affronteremo un grande avversario che ambisce alle prime posizioni». Per il Lugano sarà indispensabile riuscire a gestire i passaggi negativi e le difficoltà che, inevitabilmente, incontrerà nel corso del suo cammino. L’obiettivo, in ogni caso, «è quello di provare a fare un campionato importante, consapevoli che le ambizioni possono variare a seconda dell’andamento della stagione. Dobbiamo lasciarci alle spalle ciò che di buono abbiamo fatto, ma senza dimenticarcene, e poi provare a dare ancora di più per riconfermarci. Il calcio è così». In ogni caso, se si desidera puntare in alto «anche le ambizioni devono essere proporzionate. Sappiamo che quando giochi per non perdere poi inevitabilmente perdi. Dovremo essere intelligenti e capire i momenti, cercando di trarre il meglio da ogni situazione, e tenere sempre gli occhi aperti».

Per potersi approcciare ai numerosi impegni che attendono la squadra, è indispensabile che anche i nuovi elementi si inseriscano in fretta. Per renderlo possibile, è necessario che «noi del gruppo della passata stagione facilitiamo il loro innesto, facendo in modo che avvenga rapidamente ed evitando loro problemi di adattamento».

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