Calcio

Le rossocrociate hanno gli Europei nel mirino

Costrette a seguire i Mondiali di calcio in tivù, le ragazze di Nils Nielsen puntano all'Inghilterra. E il tecnico danese sogna di arrivare a una medaglia

17 giugno 2019
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Quattro anni fa, in Canada, la Svizzera c’era. E quella, per inciso, fu anche la prima (e sinora unica) apparizione della Nazionale femminile alla fase finale di una Coppa del mondo. Che si chiuse con l’eliminazione allo stadio degli ottavi di finale – raggiunti come ripescata fra le terze classificate della fase a gironi dopo aver battuto l’Ecuador (10-1) e aver perso da Giappone (0-1) e Camerun (1-2) –, con le rossocrociate superate 1-0 dalle padrone di casa. «Quella è stata un’esperienza incredibile – ricorda Dominik Erb, responsabile media della Nazionale A femminile. Ad assistere al nostro ottavo di finale, allora, sulle gradinate dello stadio c’erano qualcosa come 50mila persone!».

Quest’anno, invece, in Francia, alla fase finale della Coppa del mondo 2019 la Svizzera non c’è. Bocciata nella fase di qualificazione dopo aver chiuso al secondo posto alle spalle della Scozia il suo girone, perdendo poi il playoff con l’Olanda che metteva in palio gli ultimi biglietti per la Francia. E dunque le elvetiche, volenti o nolenti, il Mondiale se lo devono guardare da casa. «Ed è davvero un peccato fare da spettatori a questa Coppa del mondo. Partecipare alla fase finale in Francia era il nostro obiettivo principale, e non essere riusciti a centrarlo è ovviamente una delusione. Tanto più che, in fondo, il biglietto per la Francia era nelle nostre possibilità considerando il girone qualificativo in cui eravamo inseriti. Sapevamo che per riuscirci avremmo dovuto vedercela con Scozia e Polonia, le avversarie più dirette per la qualificazione, e avevamo appunto puntato su quelle partite la nostra attenzione».

Nuovo progetto

La corsa per un posto in Francia era iniziata nel migliore dei modi, tant’è vero che dopo 6 partite guidavano il girone a punteggio pieno, con due vittorie sia contro l’Albania, sia contro la Bielorussia, e soprattutto i due successi casalinghi a spese proprio di Scozia e Polonia. Poi, però, qualcosa si è inceppato... «Sapevamo che tutto si sarebbe deciso negli ultimi due confronti, in cui dovevamo assolutamente andare a punti». Invece, a Paisley, la Svizzera è incappata in una sconfitta che ha complicato le cose, definitivamente compromesse poi dal pareggio a reti inviolate in Polonia e dal concomitante successo delle scozzesi in Albania. «Qualche circostanza attenuante, come l’assenza di alcune giocatrici chiave, c’era, ma il succo non cambia: l’amaro in bocca per la mancata qualificazione, come detto, resta. Ma il passato non si può cambiare... Adesso guardiamo avanti: per una campagna terminata, ce n’è un’altra che bussa alla porta; archiviata quella mondiale, adesso ci concentriamo su quella europea. Da gennaio infatti abbiamo iniziato su focalizzare la nostra attenzione su questo obiettivo e a lavorare in funzione di esso». Primo appuntamento martedì 3 settembre contro la Lituania, per un girone comprendente anche Belgio, Croazia e Romania (la prima classificata di ognuno dei nove gironi accederà direttamente alla fase finale in Inghilterra). «Quella campagna non vogliamo sbagliarla». Anche perché, ancora una volta, il biglietto per l’Inghilterra dovrebbe essere alla portata di una squadra come la Svizzera.

Nils Nielsen sogna la medaglia in Inghilterra

Ereditate le redini della Nazionale femminile da Martina Voss-Tecklenburg – colei che 4 anni fa aveva compiuto l’impresa di portare le elvetiche alla loro prima fase finale della Coppa del mondo e che poi aveva sfiorato il bis questa edizione – Niels Nielsen ha le idee chiare sui prossimi obiettivi: «Vogliamo qualificarci per gli Europei, questo è il nostro obiettivo dichiarato», sottolinea il tecnico danese, a cui è stata affidata la panchina elvetica a inizio 2019. Un Nielsen che poi alza il tiro: «Cullo il sogno di vincere una medaglia in Inghilterra».

In attesa di dare il calcio d’inizio alla campagna europea, venerdì la Svizzera ha sostenuto un test amichevole in Serbia, che si è chiuso in parità (1-1, con rete delle elvetiche di Nora Schärz all’89’). Per l’occasione, il tecnico della Nazionale ha mandato in campo ben 8 debuttanti. Dalla Serbia, Nielsen si è comunque tenuto aggiornato su quanto avviene in Francia, dove è in pieno svolgimento la fase finale del Mondiale femminile. Di che livello è la competizione? Chi sono i favoriti? «Ho visto la maggior parte delle partite giocate sinora, ma è difficile dire chi sarà la favorita per il successo finale. Gli Stati Uniti hanno iniziato bene il torneo, travolgendo la Thailandia, che però non costituisce un grande metro di paragone. La Germania (allenata proprio da Martina Voss-Stecklenburg ndr), per contro, deve ancora ingranare: l’inizio del torneo delle tedesche è stato condizionato da un po’ troppo nervosismo. Del resto a questi livelli, la tensione si paga a caro prezzo. Comunque, se sai mantenere calma e nervi saldi, bastano anche due successi di misura, due miseri 1-0, per andare avanti (come appunto fatto dalla Germania nei suoi primi due impegni, a spese di Cina e Spagna). Al di là di tutto, le squadre che sin qui mi hanno più convinto e che credo si giocheranno il titolo sono gli Stati Uniti e un gruppetto di Europee, come Francia, Germania e Inghilterra. Che, per dirla tutta, mi hanno anche sorpreso positivamente per il livello tecnico che hanno raggiunto».

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