Calcio

Palla-gol per Novoselskiy

Renzetti: ‘Vendo e non c’è più nessuna clausola’. Il russo: ‘Sto valutando se e come aiutare Angelo’

13 maggio 2019
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Da qui a fine maggio, al Lugano può ancora succedere tutto e il contrario di tutto. Tanto in campionato – dopo la sconfitta di Thun i bianconeri sono passati dal 3° al 5° rango (6° calcolando i punti da assegnare al Lucerna), a +5 sullo Xamax, per il momento allo spareggio – quanto a livello societario, con l’ormai nota trattativa per la cessione del club tra Angelo Renzetti e Leonid Novoselskiy che sembrava essere stata messa in stand-by sino al termine della stagione. E così è, con però una sostanziale differenza rispetto allo stato in cui si pensava fossero rimaste le cose: se l’architetto locarnese è ancora a tutti gli effetti il padrone dell’Fc Lugano, virtualmente quest’ultimo è già nelle mani dell’imprenditore russo. Se infatti fino al 31 marzo scorso (primo termine che si erano imposti per decidere sull’eventuale passaggio di proprietà) la palla era ancora nel campo del presidente bianconero che aveva la possibilità di tirarsi indietro pagando una penale, ora non è più così e anche l’eventuale qualificazione della squadra alla prossima Europa League non cambierebbe le cose.

«No, non c’è più nessuna clausola, io ho deciso di vendere e ora tutto è in mano a Leonid – ci ha confermato Renzetti, azionista di maggioranza del club ormai dal luglio 2012 –. I termini dell’accordo sono rimasti quelli di prima, lui prenderebbe l’80 per cento del pacchetto azionario, io terrei il 20. Io la mia mossa l’ho fatta, seppur a malincuore ho deciso di vendere, ora lui ha tempo fino a fine maggio per darmi una risposta».

Una versione quella dell’attuale numero uno confermataci dallo stesso imprenditore russo… «Confermo tutto quello che ha detto Angelo – ci ha spiegato dall’estero il presidente del settore giovanile bianconero nonché membro del Consiglio di amministrazione della Sa stessa che gestisce la prima squadra dei sottocenerini –. Abbiamo trovato un accordo e ho tempo fino a fine maggio per far valere l’opzione d’acquisto. Sto facendo le mie valutazioni, perché non è una decisione facile, si tratta di una questione molto seria e voglio essere sicuro di fare la cosa giusta. Acquistare il Lugano vorrebbe dire assumersi una grande responsabilità ed effettuare un investimento a lungo termine, devo capire esattamente se io e il mio entourage siamo pronti a garantire tutto questo e siamo sicuri che possiamo farlo nel migliore dei modi, perché è quello che merita il Lugano e l’ultima cosa che voglio è compiere passi di cui non sono pienamente convinto».

Quel che è certo è che l’interesse del 49enne di Mosca nella prima squadra luganese è inscindibilmente legato al settore giovanile, di cui è il numero uno dall’autunno 2017 ma nel quale era entrato già mesi prima, portando un contributo di un milione di franchi annui… «La priorità rimangono i nostri ragazzi, vogliamo essere sicuri di poter portare avanti a un livello alto il nostro lavoro con il settore giovanile e per farlo è fondamentale poter contare su una prima squadra di qualità e che evolva a un certo livello. Evidentemente oggi i nostri giovani non sono ancora pronti, ci vogliono ancora alcuni anni di pazienza, ma quando lo saranno dovranno poter avere uno sbocco. È solo per questo stiamo parlando di prima squadra».

Come dire che Novoselskiy non avrebbe nemmeno poi tutta questa fretta di mettere le mani sull’Fcl… «Assolutamente no, ma Angelo necessita di una mano adesso, ho capito che non è intenzionato ad andare avanti da solo. Noi però abbiamo bisogno che il progetto Lugano prosegua sulla buona strada che ha intrapreso, per questo siamo arrivati a questo punto e stiamo valutando le varie possibilità».

Tra le quali anche quella che il patron della Gradient (azienda leader nel settore dei cosmetici, ndr) decida, per il momento, di non diventare l’azionista di maggioranza del club ma di sostenere comunque (anche) la prima squadra finanziariamente (ad esempio acquistando una quota minore di azioni), permettendo così a Renzetti di proseguire lungo il solco tracciato, che vede un Lugano nell’élite del calcio rossocrociato ormai da quattro stagioni… «Sì, c’è anche questa opzione. E voglio anche sottolineare come la mia decisione non sarà legata a un’eventuale qualificazione della squadra alla prossima Europa League. Le valutazioni che sto facendo sono molto più a lungo termine».

Valutazioni che come detto sfoceranno in una decisione entro fine mese (sabato 25 l’ultimo impegno, spareggio permettendo, contro il retrocesso Grasshopper), anche perché c’è una nuova stagione (al via meno di due mesi più tardi, nel weekend del 20 luglio) da preparare ma per farlo prima bisogna sciogliere tanti nodi legati a cascata a quello della proprietà: a partire dal ruolo di direttore sportivo (ora Giovanni Manna), passando dallo staff tecnico (il contratto dell’allenatore Celestini è in scadenza) e arrivando fino ai giocatori.

Nella speranza che qualsiasi sarà la direzione (in tutti i sensi) che prenderà l’Fc Lugano, non farà deragliare il treno bianconero dai solidi e credibili binari posati negli ultimi anni da Angelo Renzetti.

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