Calcio

'Quel giorno ebbi paura. E decisi di lasciare la Fifa'

L'ex padrone del calcio mondiale Sepp Blatter si è raccontato a Bellinzona per una serata organizzata dal Team Ticino con Banca Stato.

Ti-Press / Pablo (Gianinazzi)
26 febbraio 2019
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Fifa: Federazione internazionale di calcio. Ma anche paura. Come quella che il quasi 83enne (il prossimo 10 marzo) Sepp Blatter confessa di aver provato il 27 maggio del 2015, quando la sua vita e la storia della massima istanza del calcio mondiale hanno subito una brusca virata in seguito alla retata della polizia elvetica che all’hotel Baur Au Lac di Zurigo ha portato all’arresto, su richiesta della giustizia statunitense e con l’accusa di associazione a delinquere e corruzione, di sette massimi dirigenti della Fifa, tra cui i vicepresidenti Jeffrey Webb ed Eugenio Figueredo.

«È stato lo shock più grande della mia vita – racconta il vallesano con modi garbati ma decisi –. Erano le 6 del mattino e io ero già sveglio da circa un quarto d’ora quando alla radio hanno dato la notizia dell’intervento della polizia federale all’hotel a cinque stelle che ospitava il personale della Fifa, la maggior parte delle quali era arrivata il giorno prima dal continente americano. Sono corso alla nostra sede principale (sempre a Zurigo) e a sorpresa ho notato che erano presenti dirigenti che solitamente arrivavano molto dopo. Ho realizzato solo in un secondo momento perché fossero già lì».

La sua creatura, di cui faceva parte ormai dal 1977 e di cui era diventato presidente nel 1998, era stata attaccata. E non da un nemico qualunque: dal suo Paese, la Svizzera… «Mi sono sentito tradito. Certo, la richiesta era arrivata dalle autorità americane, ma è stata la giustizia svizzera a intervenire. Quando ho capito che le autorità elvetiche erano state informate con largo anticipo di quanto sarebbe successo ma non mi avevano avvisato in alcun modo, mi è caduto il mondo addosso. È stata una sensazione terribile, credevo molto nella mia Patria, alla quale avevo dato tanto, ad esempio prestando 1'700 giorni di servizio militare (sono stato comandante di reggimento). Ma di colpo, boom, non contava più nulla. E una sofferenza è stato anche dover seguire la conferenza stampa in cui la magistratura svizzera e l’Fbi affermavano che la Fifa era un’organizzazione mafiosa e che l’avrebbero distrutta».

Il 2 giugno 2015, sei giorni dopo i fatti di Zurigo e quattro dopo la sua rielezione a numero uno del calcio mondiale (per il suo quinto mandato), Blatter decide di farsi da parte… «Il 27 maggio è stato il giorno della mia vita in cui ho avuto più paura. Per me, ma soprattutto per la Fifa e per questo ho deciso di rimettere il mandato. Per calmare le acque, per il bene della Fifa. E così successe».

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