Calcio

River-Boca, polemica sui biglietti

Ben novemila ticket riservati ai soci del Real Madrid e diecimila ai tifosi delle due squadre argentine. La cui suddivisione, però, non può certo essere garantita

4 dicembre 2018
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La finale più polemica e più lunga del mondo, neanche fosse la trasposizione di un racconto di Osvaldo Soriano, decreterà il campione di Copa Libertadores tra cinque giorni al Santiago Bernabeu di Madrid, a 25 giorni dalla sfida d’andata della Bombonera. River Palte e Boca Juniors giungeranno quest’oggi nella capitale spagnola: i millionarios si alleneranno nel centro del Real Madrid, gli xeneizes in quello della federazione spagnola. Nelle scorse ore il Muñeco Gallardo, tecnico del River, ha sparato ad alzo zero sulla decisione della Conmebol di programmare la sfida a 10’000 chilometri dal Monumental, affermando che si tratta di un colossale furto ai danni dei tifosi. In effetti, la polemica per la vendita dei biglietti è già scoppiata. A partire dal fatto che 9’000 tagliandi sono stati riservati ai soci del Real (e subito dopo il loro esaurimento molti sono stati ritrovati su internet in vendita a prezzi da usurai). Ai tifosi residenti in Argentina sono stati riservati 5’000 biglietti per squadra, mentre il rimanente è stato venduto via internet: in poche ore, lunedì, quelli riservati ai tifosi del River, a partire da ieri sera alle 20.00 quelli per i supporter del Boca. La suddivisione delle tifoserie, però, non è garantita, perché nulla impediva a un tifoso del River di acquistare un biglietto riservato al Boca (e viceversa). Domenica, dunque, si rischia una promiscuità di tifosi che potrebbe risultare molto pericolosa.

Aerolineas Argentinas, la compagnia di bandiera, ha reso noto di aver organizzato due voli speciali, uno per i tifosi del River, l’altro per quelli del Boca: partenza al sabato, arrivo a Madrid domenica mattina e rientro lunedì. Tutto è dunque pronto per quella che sarà la finale più anacronistica della storia: il trofeo dedicato ai liberatori del Sudamerica verrà assegnato nella capitale di quella Spagna contro la quale Simon de Bolivar, José de San Martin e tanti altri avevano preso le armi per ottenere l’indipendenza.

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