Calcio

Eccola, l’opportunità

Unico centrale di ruolo a disposizione di Abascal, Eloge Yao spera di poter dimostrare il suo valore dopo due stagioni difficili

9 agosto 2018
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Un infortunio nel pieno della preparazione estiva (Sulmoni, che proprio lunedì ha ricominciato a “corricchiare”), una partenza perlomeno in parte inattesa (Golemic, passato al Crotone) e in un quattro e quattr’otto Eloge Yao si è ritrovato a essere l’unico vero difensore centrale a disposizione del Lugano. Sì, perché il nuovo arrivato Ákos Kecskés si è a sua volta fatto male in allenamento (secondo la società ne avrà per un paio di mesi) e Fabio Daprelà, schierato da Abascal in mezzo alla difesa in queste prime partite, è di formazione terzino. Come dire che l’occasione che aspettava da tempo, per il giovane della Costa d’Avorio sembrerebbe essere arrivata.

«Dispiace per gli altri, ma effettivamente per me è un’occasione importante – afferma il 22enne, che nella scorsa stagione, la sua prima a Lugano, aveva collezionato 15 presenze (11 dal primo minuto) tra campionato e Coppe –. È da tanto che non gioco con regolarità e in questo senso sono contento di aver potuto disputare tutta la partita a Lucerna, cosa che come detto non è capitata molto spesso nelle ultime stagioni e questo lo sento. Uno può allenarsi nel migliore dei modi, mettendoci il massimo dell’impegno, ma non è la stessa cosa che scendere in campo in una partita vera e di conseguenza è normale che non sia al massimo della forma e delle mie capacità. Giocando con regolarità certe cose vengono più naturali, come trovare la posizione giusta, i movimenti, le giocate. Per questo spero di poter continuare a scendere in campo con regolarità, perché so che in questo modo posso solo crescere. E spero di farlo velocemente, per aiutare la squadra ma anche perché so di avere le qualità per disputare la Super League e voglio dimostrarlo».

Le aspettative nei confronti dell’ex difensore di proprietà dell’Inter sono alte, con lo stesso Abascal che ha sottolineato come “è un giocatore del 1996, giovane che può diventare un calciatore importante. La società lo sa e noi pure; stiamo lavorando per farlo crescere».

«Non sento la pressione, o meglio non quella negativa, che ti fa solo andare in affanno. La pressione che sento è quella che mi metto io, la voglia di fare bene, per cui sono sereno e cerco di fare nel migliore dei modi quello che devo. In questo senso il mister mi aiuta molto, perché mi dà tanti consigli, ha fiducia in me e io cerco di ripagarlo».

‘Giocando posso solo crescere. Pressione? No, sono sereno’.

A tal proposito sabato a Lucerna Yao ha lasciato intravedere qualità e personalità, trovando il gol di testa con un ottimo inserimento, effettuando alcuni buoni interventi e gestendo anche qualche pallone in fase di costruzione. Tutto però passato in secondo piano di fronte alla sconfitta (4-2) che ha fatto infuriare il presidente Angelo Renzetti... «Ne abbiamo parlato all’interno dello spogliatoio, com’è normale che sia in un gruppo unito come il nostro e siamo tutti concordi che dobbiamo reagire subito. Non credo che nelle ultime due partite ci sia stato l’atteggiamento sbagliato, volevamo tutti vincere, ma sicuramente è mancata un po’ di concentrazione e questo è il primo aspetto da mettere a posto. A partire evidentemente dalla partita di sabato (in casa con il Grasshopper, ndr), vogliamo dare un segnale chiaro conquistando i tre punti e riprendendo il discorso interrotto dopo la vittoria di Sion».

Concentrazione che è mancata un po’ in ogni settore, tra occasioni da rete mancate, palloni persi a metà campo e svarioni difensivi. Ma è principalmente sul suo reparto che si concentra il 22enne... «Migliorare difensivamente è la base su cui costruire il resto, compresa la fase offensiva. In tre partite abbiamo subito troppe reti (7, come il San Gallo e meno solo del Gc con 8, ultimo in classifica a 0 punti, ndr), non possiamo permettercelo, a maggior ragione se facciamo fatica a segnare».

Problemi realizzativi evidenti non tanto nel numero di gol messi a segno fin qui dai bianconeri (quattro, che in tre partite è nemmeno poi così poco), ma nel fatto che a segnarli sono stati un centrocampista (Vécsei) e ben tre difensori, nell’ordine, Mihajlovic, Daprelà e appunto lo stesso Yao... «Sono contento per il gol, è stata una bella emozione anche perché era la rete dell’1-0, ma visto com’è andata a finire la partita non è che me lo sia goduto più di tanto. Non c’è soddisfazione personale se la squadra perde, dobbiamo in

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