Calcio

Via i turchi, ma a Renzetti rimangono altre tre piste

Secondo il presidente del Lugano, gli imprenditori interessati a rilevare la società bianconera si sarebbero rivelati poco seri sin dall'inizio

15 giugno 2018
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Le voci di una settimana fa secondo cui Angelo Renzetti stava per cedere il Lugano a degli investitori turchi sembravano essersi concretizzate in un accordo proprio in questi giorni, ma qualcosa è andato storto. La stessa società bianconera ha infatti comunicato che “l’attività della prima squadra bianconera e della società anonima che la controlla proseguono senza cambiamenti – si legge in una nota pubblicata sul sito del club –. Come scritto a suo tempo alcuni gruppi si sono fatti avanti manifestando interesse per entrare a vario titolo nell’azionariato societario. Nessuna di queste trattative è entrata in una fase che si potrebbe definire importante, anzi si è trattato perlopiù di abboccamenti e di scambi preliminari”.

«Abbiamo interrotto noi le trattative con i turchi – ci ha spiegato proprio il presidente dell'Fcl –. Delle varie opzioni, la pista turca era quella meno concreta e meno seria. Diciamo che si sentiva puzza di bruciato sin dall'inizio, perché oltre a non fare una “due diligence” (che serve a verificare l'esistenza e la provenienza dei fondi, ndr), non hanno nemmeno pagato l'avvocato che avevano chiamato in causa. Da loro sono arrivate solo promesse di pagamento, ma di soldi non se ne sono visti».

Per il numero uno bianconero, in carica dal settembre 2010 e che più volte anche negli scorsi anni ha dichiarato di essere aperto a nuovi investitori, «rimangono aperte tre strade, la più seria e avanzata conduce a un fondo d'investimento inglese che ha già delle squadre di calcio. Con loro stiamo discutendo da febbraio ed entrerebbero in società con una determinata percentuale. A differenza dei turchi, gli inglesi stanno facendo le cose per bene, fornendo le determinate garanzie. Anche in questo caso non abbiamo ancora visto soldi, ma è evidente che si tratta di un fondo serio con un programma, un prospetto, delle persone di riferimento. Proprio in questi giorni mi hanno informato di aver concluso la “due diligence” e di volermi incontrare per discutere. Poi non so se e quando effettivamente vorranno chiudere, per quale percentuale, con che governance. Ovviamente non sono cose che si decidono in pochi minuti».

E le altre due piste? «Per ora sono meno concrete, una si tratta di un privato italiano che vorrebbe affiancarmi con un 20 per cento, mentre l'altra è legata a un proprietario di una squadra di calcio inglese».

Le possibili strade per il Lugano sono quindi diverse, ma per ora la società bianconera e il suo presidente continuano a percorrere quella seguita negli ultimi otto anni, ossia con un uomo solo (Renzetti appunto) al comando... «Da una parte mi piacerebbe prendermi una sorta di pausa dalle trattative, in maniera da poter preparare sereno la squadra (che si radunerà giovedì per l'inizio della preparazione estiva, mentre il campionato di Super League partirà nel weekend del 21 luglio) per la prossima stagione. Non è nemmeno bello andare a trattare giocatori con le voci che forse la società verrà venduta. È altresì vero però che se dovessimo trovare rapidamente un aiuto, ci permetterebbe di tenere i giocatori migliori, che altrimenti dovremmo cedere. In ogni caso cercheremo di imbastire la squadra più forte possibile, perché considerando anche la reintroduzione dello spareggio promozione/relegazione, la prossima stagione sarà ancora più difficile».

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