Calcio

La Uefa contesta i conti del Milan, Europa a rischio

Ma l'ad rossonero Fassone: "Non è stato tenuto conto di quanto abbiamo fatto". La decisione ufficiale arriverà nei prossimi giorni

Keystone
22 maggio 2018
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Il Milan di Li Yonghong piomba nell’incubo e ora rischia una vasta serie di sanzioni, che arrivano fino all’esclusione dall’Europa League, pochi giorni dopo aver conquistato l’accesso diretto ai gironi. Il club rossonero, infatti, oggi nel tardo pomeriggio si è vista negata la richiesta di Settlement Agreement dalla Uefa, che lo ha deferito alla camera giudicante del Control Financial Body ’’per la violazione delle norme del fair play finanziario’’. Una decisione che ’’genera amarezza e sorpresa’’ in Marco Fassone, pronto ad arrivare ad una battaglia legale. ’’Mi attendevo – commenta Fassone in Lega – ci venisse offerto il settlement, come è sempre stato fatto da quando esiste il Fair Play Finanziario. È importante che il Milan assuma una posizione chiara. Da domani faremo anche un’analisi legale della decisione, può rappresentare un danno importante per l’immagine della società. Noi stiamo gestendo in maniera sana il club’’.

Ma per la Uefa ’’permangono ancora incertezze sul rifinanziamento del prestito e sul rimborso delle obbligazioni da effettuare entro ottobre 2018’’. Accuse che Fassone cerca di rispedire al mittente: ’’Il mancato rifinanziamento per la Uefa getta nubi sul futuro ma è uno scenario che non tiene conto di quanto fatto. Elliott ha garantito per iscritto la continuità aziendale, la proprietà ha rispettato diversi adempimenti con aumenti di capitale versati con regolarità’’. La Uefa però avrebbe gradito sviluppi legati ai principali nodi del progetto del misterioso investitore cinese che ad aprile del 2017 ha acquistato il Milan dalla Fininvest di Silvio Berlusconi con un prestito ponte di 303 milioni di euro del fondo statunitense Elliott: pesa questo debito, in scadenza a ottobre, che lascia margini di incertezza sulla continuità aziendale nel lungo periodo, ma anche gli scarsi introiti ottenuti sul mercato cinese da Milan China, fermo a tre sponsorizzazioni minori. Ricavi che non permetterebbero, secondo la Uefa, di ultimare il piano di rientro triennale dei conti. Conti che negli ultimi tre anni hanno registrato un rosso di circa 250 milioni.

Ora, con un verdetto atteso per giugno, il Milan rischia di perdere proprio ciò che la squadra di Gattuso ha appena conquistato sul campo. Se finirà così, l’Atalanta sarebbe promossa direttamente ai gironi e la Fiorentina ripescata ai preliminari. Tra le misure della Uefa, la più pesante, contemplata è l’esclusione dalle coppe europee, ma lo spettro di sanzioni comprende soluzioni più morbide come l’avvertimento o più dure come il divieto di far giocare i nuovi acquisti nelle coppe europee. L’estrema ratio della Uefa, la stangata più brutale, è stata utilizzata in passato, su squadre come Galatasaray, Dnipro, Stella Rossa, Partizan, Sion e Panathinakos ma sempre rigettata come ipotesi dal club. ’’Le sanzioni sono inevitabili ma speriamo siano contenute ma l’incontro è andato meglio del previsto’’, aveva dichiarato Fassone lo scorso 20 aprile, uscendo dall’incontro con la commissione della Uefa. Fiducia che non è mai mancata. Il 15 marzo scorso Fassone aveva garantito un ’’buon futuro per il Milan’’, mentre ad inizio maggio aveva confidato di completare il discorso rifinanziamento ’’entro 30/40 giorni’’. Ora invece il club delle sette Champions League in bacheca rischia di restare fuori dall’Europa e aspetta con ansia il giudizio della Uefa.

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